La minoranza all’attacco sulle impugnative statali: “Solita improvvisazione da parte della Regione”

Alpe, Movimento 5 Stelle e Gerandin denunciano: "Nessun dialogo col Governo centrale". Ribadito il 'No' al Referendum: "È importante che non passi, o avremo altri casi simili".
La minoranza consiliare regionale
Politica

Minoranza regionale all'attacco delle impugnative del governo centrale, fatte al cospetto della Corte Costituzionale, contro le leggi regionali 15 e 16 del 2015. La mira dell'opposizione, però, è ben centrata sull'amministrazione regionale: “Sono stati fatti annunci su annunci a luglio – ha spiegato Albert Chatrian, capogruppo Alpe – con i lavoratori del settore zootecnico e della macellazione che chiedevano perché queste norme non fossero state approvate prima, ed ora si capisce. Non c'è stata né una sponda né la preparazione del terreno per arrivare ad un risultato, la solita improvvisazione più totale. Non si sono create le condizioni di dialogo col governo 'amico' nazionale, e purtroppo questi sono i risultati”.

Non va meglio, poi, sull'impugnativa che riguarda la gestione dei rifiuti: “Avevamo già capito durante il Referendum sul Pirogassificatore – commenta Fabrizio Roscio, sempre Alpe – che è lo Stato ad avere competenza esclusiva perché fa parte della Tutela dell'Ambiente. Qui però non ci sono dei cittadini ma un governo regionale che fa delle leggi, e si riscrivono cercando scorciatoie succedono queste cose”. Due questioni, poi, secondo Roscio, rimangono inevase: Rifiuti: “Non si conoscono ancora le intenzioni riguardo la tariffazione ed il modello gestionale previsto, e tra un anno scade la convenzione con Valeco e non sappiamo ancora né chi gestirà il servizio della discarica né che tipo di impianti verranno realizzati”.

Minoranza preoccupata anche sulla parte di impugnativa che tocca la Sanità: “La Regione doveva attenersi alle date previste dalla Finanziaria – spiega invece Elso Gerandin, Gruppo Misto – e non ne ha azzeccata neanche una. Il servizio all'Usl è ora garantito dal lavoro flessibile e la legge regionale prevede il termine entro il 30 aprile 2018, ma lo Stato parla del 31 ottobre 2016. Siamo preoccupati del destino del personale, anche perché la Finanziaria non prevede la possibilità di indire concorsi per il personale amministrativo”.

Discorso che passa poi al Referendum Costituzionale del 2016: “Siamo posizionati sul 'No' – ribadisce Roberto Cognetta, M5S, che per l'occasione sfodera una maglia, #iodicono, che è anche una dichiarazione di intenti – ma siamo curiosi di sapere cosa intendano fare esattamente UV e UVP, anche per sviluppare un discorso politico”. Tranchant anche Alberto Bertin, Alpe, che fa una summa di tutti gli argomenti: “Le impugnative non sono obbligatorie, un governo può decidere se farle o meno. Se l'hanno fatto è per una scelta politica e perché decisioni del genere vanno sempre a favore dello Stato. E se passerà un Referendum così centralista il 4 dicembre queste impugnative saranno all'ordine del giorno. È importante che non passi, altrimenti casi del genere si ripeteranno di continuo”.

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