La chiusura degli impianti di Frachey è illogica e paradossale

Riceviamo e pubblichiamo
I lettori di AostaSera
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Siamo acquirenti di biglietti stagionali per la stagione sciistica 2017/2018 (importo speso euro 739,00) che hanno con amarezza che nel prossimo week-end gli impianti di Funicolare Frachey – Alpe Mandria e Seggiovia Bettaforca rimarranno chiusi e ciò nonostante la notevole nevicata che ha interessato il comprensorio lo scorso 10 e 11 dicembre con accumuli localmente anche superiori al mezzo metro così come rilevato dalle stazioni di segnalazione ubicate nel comprensorio.

Rimaniamo dunque enormemente stupiti e notevolmente amareggiati dalla decisione della Società che appare ingiustificata, illogica e paradossale nonché irrispettosa della clientela del comprensorio, tenuto conto che gli stessi impianti (ad eccezione della seggiovia Bettaforca) sono stati aperti durante il ponte dell’Immacolata dal 7 al 10 dicembre ancorché la copertura nevosa consentisse l’apertura di una sola pista.

Pur consapevoli del diritto di Monterosa S.p.A. (articolo 5 condizioni generali utilizzo skipass) nel riservarsi l’apertura degli impianti, la decisione di non aprire gli impianti di Frachey, laddove confermata, non appare giustificata da alcuna esigenza tecnica, di servizio o di sicurezza né tantomeno di forza maggiore tenuto conto che solo tre giorni fa (i) due impianti erano regolarmente aperti, (ii) una pista era aperta, (iii) i rifugi erano regolarmente aperti, (iv) dall’11 dicembre la zona di Frachey è coperta da oltre mezzo metro di neve fresca.

Non aprire gli impianti di Frachey appare dunque una decisione dettata da finalità di contenimento dei costi di esercizio, piuttosto che altro. La decisioni risulta dunque a nostro avviso un grave comportamento omissivo sia in termini contrattuali ma sopratutto in termini di cura della clientela con particolare riguardo a quella stagionale che rappresenta quasi il 10 % degli incassi (dati stagione 2016/2017).

Da appassionati di sci e da amanti delle bellissime montagne della Val d’Ayas, confidiamo dunque che la decisione possa essere rivista e che Monterosa S.p.A. dimostri, finalmente, un diverso approccio alla gestione degli impianti di risalita, votato al contenimento dei costi, alla gestione accurata delle risorse ma con maggiore e rinnovato rispetto nei confronti della appassionata clientela – ricorrente e pagante – in questo senso adeguandosi alla concorrenza più attenta. Diversamente nostro malgrado valuteremo come meglio agire per tutelare le nostre ragioni.

Lettera firmata

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