Kong: Skull Island di Jordan Vogt-Roberts

A metà tra war movie e kaiju eiga, il film, secondo episodio della serie MonsterVerse di Jordan Vogt-Roberts, rivisita il media franchise King Kong.
Kong: Skull Island
Al cinema con Framedivision, Cultura

Che cosa racconta:

Un gruppo di scienziati e soldati americani impegnati in Vietnam si avventura alla scoperta di un’isola misteriosa nel cuore del Pacifico. Superata la coltre di nubi che la nasconde, si troveranno di fronte questa terra inesplorata, dominio del potente Kong, un gorilla di 30 metri che protegge gli abitanti del luogo da creature mostruose chiamate Strisciateschi. Ben presto la spedizione si trasformerà in una vera e propria lotta di sopravvivenza contro le forze della natura, che troverà inaspettatamente in Kong un prezioso alleato.

Come lo racconta:

A metà tra war movie e kaiju eiga, il film, secondo episodio della serie MonsterVerse di Jordan Vogt-Roberts, rivisita il media franchise King Kong, dipingendolo a metà tra un cestista consumato (di elicotteri) e un vietkong d’assalto. La regia non rinuncia alla retorica, sempre comunque efficace, dell’antropomorfizzazione della bestia indomabile, senza tuttavia eccedere in sentimentalismi melensi.

Una curiosità:

Per creare la pelliccia del gigantesco gorilla sono stati preparati a mano, modellati e scolpiti 19 milioni di peli.

Perché vederlo:

Operazione suggestiva, il film presenta, consapevolmente o meno, un valore simbolico di fondo. Decontestualizzando la tragica realtà della guerra del Vietnam dalla sua dimensione storica e innestandola sullo sfondo dell’assoluto, quasi metafisico, scontro fra natura e uomo, ne rivela le profonde contraddizioni e le assurde motivazioni, frutto dell’idealizzazione paranoica di un nemico costruito ad arte che, aprioristicamente e incondizionatamente, deve essere annientato.

 

Una battuta:

William Randa: “ Gli uomini vanno in guerra in cerca di qualcosa. Se l’avesse trovata sarebbe a casa ormai”

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