Jeep lancia la nuova “Renegade 2019”, e rinnova il suo mito

La linea, elemento fondamentale nella fortuna della Renegade, resta robusta e insieme addolcita per un design che piace, dal carattere di Old America ingentilito – molto cautamente - da una matrice italiana.
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Gioie e Motori

Il marchio Jeep, sotto l’egida di FCA, continua il suo consolidamento sul mercato, fidelizzando i clienti abituali e conquistandone altri. Già l’anno scorso, “Gioie e Motori” aveva rilevato il trend ascensionale del brand e il successo arriso alla “Renegade”, divenuta, se non proprio oggetto di culto, un modello modaiolo e, perdonate l’apparente ossimoro trattandosi di fuoristrada, addirittura quasi glamour.

Qualche mese fa, è uscito il model year 2018, sul quale FCA ha puntato per confermare i punti forti dell’auto, sublimandoli soprattutto sul piano tecnologico e dell’infotainment. Oggi, le concessionarie accolgono la versione 2019, ancora rinnovata, soprattutto dal punto di vista dei propulsori. La linea, elemento fondamentale nella fortuna della Renegade, resta robusta e insieme addolcita, con la consueta griglia a sette elementi verticali a caratterizzare il profilo anteriore squadrato e a muso alto. Una linea essenziale ma non per questo anonima o disarmonica, con dimensioni comode e non esagerate (la lunghezza si attesta a 4.236 metri, la larghezza a 1.805 metri e l’altezza a 1.667 metri) e un peso congruo (1.404 chilogrammi).

Anzi, come dicevamo, è proprio il design che piace, che incontra, questo carattere di Old America ingentilito – molto cautamente – da una matrice italiana, poste la condivisione del pianale con la 500 X e la produzione a Melfi. Elementi di novità della versione 2019 sono i fari anteriori circolari a Led e quelli posteriori, ad essi esteticamente più coerenti, oltre al maniglione posteriore per rendere più agevole l’apertura del portellone e il profilo ancora maggiormente armonioso dell’insieme calandra – prese d’aria.

Notevole il vano bagagli con capacità da 351 a 1.297 litri. La guida si conferma agile, affidabile e adattabile alle varie tipologie di fondo. Tutto qui? Assolutamente no. Le vere variazioni sul tema si trovano all’interno, che risulta organizzato in modo maggiormente funzionale, con l’aggiunta di alcuni utili vani portaoggetti. E, soprattutto, nella dotazione tecnologica. L’infotainment può contare sulla nuova consolle centrale, con display da 8″4, Apple CarPlay e Android Auto. Dal punto di vista della sicurezza, i sistemi “Lane Sense Departure”, “Intellligent Speed Assist”, “Forward Collision Warning Plus”, “Active Emergency Braking” e “Traffic Sign Recognition” assistono il conducente in varie situazioni di guida, avvisandolo anche di condizioni di pericolo.

Gli allestimenti sono quattro, in verso crescente Sport, Longitude, Limited e Trailhawk. Ma la vera novità, la vera cesura, si trova sotto il cofano. Le motorizzazioni. Per i benzina, un quattro cilindri 1.3 litri da 150 e 180 cavalli con una coppia di tutto rispetto, 270 Nm, e un interessante tre cilindri 1.0 litri da 120 cavalli e 190 Nm di coppia, decisamente brillante e anche silenzioso e parco nei consumi, con una sequenza di trasmissione molto azzeccata. Chi preferisce il diesel può scegliere il 1.6 o il 2.0 MultiJet II da 120, 140, 170 cavalli, che presenta l’innovativo SCR (Selective Catalytic Reduction), per limitare le emissioni. Il cambio è manuale a sei rapporti o automatico a sei o nove rapporti. Prezzi da euro 22.000.

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