Impero Rollandin, l’ex Presidente “si muoveva da padrone all’Usl”

Quinto articolo della serie dedicata alla richiesta di arresto avanzata dal pm Luca Ceccanti a carico dell’ex Presidente della Regione: per la Procura il politico operava per influire sui “nuovi assetti interni” all’azienda sanitaria.
La sede dell'azienda Usl
Cronaca

“Un’indefessa attività di Rollandin volta a influire sia sui nuovi assetti interni all’Azienda Unità Sanitaria Locale, sia su questioni puramente amministrative di diversa natura, ma sicuramente anche legate allo svolgimento di procedure di evidenza pubblica”. A registrarla, dal materiale investigativo raccolto dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, è la Procura di Aosta, che la indica nella richiesta al Gip di arresto dell’ex Presidente della Regione.

Per gli inquirenti, il politico “si avvale di uomini di fiducia che occupano posizioni di rilievo, primo tra tutti l’attuale primario del reparto di chirurgia vascolare, Flavio Peinetti”. Costui, secondo quanto ricostruito, riferisce a Rollandin nell’ottobre 2017 “di essersi incontrato con il nuovo presidente della Giunta, Laurent Viérin, e gli chiede un incontro in cui lo relazionerà sul contenuto del colloquio e, verosimilmente, valuterà le nuove strategie per consolidare", all’interno dell’azienda sanitaria, “la propria posizione di potere”.

Per gli inquirenti “è evidente, dall’ascolto della conversazione”, il convincimento di Peinetti che l’attuale dirigenza “(in particolare il direttore sanitario, Pier Eugenio Nebiolo, e il direttore generale, Igor Rubbo) non sia sufficientemente malleabile e per questo motivo chiede l’intervento di Rollandin”. A seguire, la Procura sottolinea come in quella fase risultassero “in corso tre procedure di evidenza pubblica di rilevante importo e interesse relative alla fornitura di beni di consumo e alla realizzazione di una sala operatoria ibrida polifunzionale e che Peinetti è componente della Commissione tecnica che valuta le offerte presentate dalle imprese interessate”.

Vicende, nello scorso gennaio, momento della richiesta di misura cautelare al Gip, “emerse in modo assolutamente embrionale”, nelle quali il Pm avrebbe voluto “scavare”. Così come sull’interessamento di Rollandin, presso l’assessore alla Sanità in carica Luigi Bertschy (prima contattato dall’ex Presidente, poi incontrato assieme a Peinetti), “evidentemente influendo nelle decisioni di questi relativamente agli assetti organizzativi” previsti dall’atto aziendale dell’Usl, di cui era in discussione la modifica in quel periodo.

Per quanto emerso sino ad allora, la vicenda – lo ribadisce la stessa Procura – “non presenta profili di rilevanza penale, ma appare altamente sintomatica in ordine al ruolo rivestito da Rollandin, alla sua importanza, alla vastità dei suoi contatti, alla capacità di incidere sui comportamenti di un gran numero di persone”. “All’interno della Ausl – è il giudizio del sostituto Ceccanti – Rollandin si muove da padrone, fornisce supporto e consiglio a primari ed altri medici, viene regolarmente interessato su questioni di amministrazione attiva, si spende in prima persona garantendo a personaggi a lui legati, Peinetti in primis, la soddisfazione delle loro aspettative”.

“Cosa ben più grave”, per gli inquirenti, è che l’ex Presidente, a quel tempo “semplice” consigliere regionale, “interloquisce con l’assessore alla Sanità, ovviamente da una posizione che è ancora di grande potere e opera per determinare le scelte di questi in senso favorevole al primario amico”. Molteplici i profili che la richiesta indica al Gip come meritevoli di approfondimento, tra i quali “la vera natura dei rapporti con Peinetti, l’ingerenza di Rollandin anche relativamente alle gare d’appalto in corso e, soprattutto, quali siano stati gli accordi conclusi con l’assessore Bertschy”.

Con il politico in libertà, però, “i numerosi e complessi atti d’indagine da svolgere verrebbero pregiudicati”, “considerata la ramificata rete di amicizie e contatti di cui gode Rollandin, sia all’interno dell’azienda USL, sia nell’ambito dell’attuale amministrazione regionale”. Da questo punto di vista, per gli inquirenti, “emblematica” è una conversazione intercettata tra l’assessore regionale Emily Rini e Peinetti, durante la quale l’interlocutrice del medico sbotta: “Ce l’ha con la presidenza di Laurent? Ma gliel’ha data lui la presidenza! Lui! Lui! E poi…”. Per il pm, la dichiarazione “con nettezza che è stato Rollandin a decidere l’attribuzione della presidenza della Giunta a Laurent Viérin”.

0 risposte

  1. Gli altarini che fin’ora erano solo un sospetto stanno concretizzandosi in un’amara realtà ! Non è un piacere constatarlo, ma è un piacere sapere che la giustizia prima o poi ce la svela una parte di verità.

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