Il Palazzetto dello sport di Verrès cade a pezzi: la denuncia dell’Asd “DanzaeDanza”  

Il lungo cahier des doléances, rivolto a gestori e amministrazione regionale, è di Andrea Bertoni, da 19 anni locatario ad uso esclusivo di due sale all’interno del palazzetto che ospita anche la piscina.
Palazzetto sport di Verrès
Cronaca

Bar chiuso, docce e bagni in condizioni inaccettabili, infiltrazioni di acqua nelle sale e nelle scale di accesso a cui si aggiungerebbe una gestione latitante e spesso assente e orari di apertura incompatibili con le esigenze di un’attività sportiva svolta in modo continuativo.

Il lungo cahier des doléances, relativo alle condizioni interne del Palazzetto dello Sport di Verrès gestito dalla società Regisport, è di Andrea Bertoni, responsabile dell’Associazione Sportiva “DanzaeDanza” di Verrès.

Le problematiche, a sentire Bertoni, da 19 anni locatario ad uso esclusivo di due sale all’interno del palazzetto che ospita anche la piscina, sono diverse. Da una parte si registrano problemi organizzativi e di manutenzione ordinaria imputabili alla società di gestione. “Manca il sapone nei bagni, la pulizia è carente e soprattutto di anno in anno i gestori hanno cercato di limitare i nostri orari di accesso alla struttura, chiudendo a volte l’impianto per lunghi periodi, e arrivando addirittura, senza avvisarci, la settimana scorsa a sostituire la serratura di ingresso per impedirci di entrare e di svolgere la nostra attività con serietà e puntualità”.

Poi ci sono le carenze strutturali del Palazzetto che è di proprietà regionale e di competenza dell’Assessorato regionale al Turismo e allo sport. “In passato abbiamo parlato di questi problemi con l’allora Assessore allo Sport Aurelio Marguerettaz, ma senza grossi risultati vista la situazione odierna.”

A guardare le foto fornite alla redazione in effetti la struttura appare piuttosto trascurata: battiscopa staccati, infiltrazioni sul soffitto, il pavimento con macchie evidenti, strutture del soffitto rovinate e fatiscenti.

Bertoni però non si arrende e si appella nuovamente alla Regione e al nuovo governo appena insediato. “Spero che si facciano parte attiva cercando una risoluzione immediata della vicenda”. “Del resto – chiosa –  mi chiedo a chi debbano servire queste strutture, pubbliche, se non a un'associazione che con passione e professionalità eroga sul territorio servizi, principalmente ai minori, con una rilevanza sociale non indifferente?”

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