I have a dream: una scuola da amare

Licia Coppo, pedagogista, nella sua rubrica "Basta un po' di educazione" offre alcuni consigli agli insegnanti, ai genitori e agli alunni per fare in modo che la scuola italiana funzioni e faccia crescere le persone.
scuola, lavagna
Basta un po’ di educazione

Mi sono chiesta cosa avrei potuto dirvi per augurarvi un buon inizio d'anno scolastico. Le 3 cose da dire ai vostri figli per un inizio positivo della scuola? Le 3 cose da evitare come insegnante per non farti detestare dal primo giorno di scuola? La ricetta facile non esiste, anche se certo ci sono alcuni accorgimenti da seguire, che potete trovare abbondantemente in rete. Io stessa ho scritto un anno fa un decalogo per un buon inizio della scuola sul sito della mia associazione Kaloi.  

Oggi invece vorrei parlarvi dei sogni e della capacità di sognare. Perché questo dovrebbe essere il primo compito della scuola: farci sognare. La scuola dovrebbe incuriosire, appassionare, stimolare, divertire, alimentare il desiderio di sapere. "Il maestro deve produrre il vuoto e mantenere vivo il desiderio di sapere", dice Massimo Recalcati, noto psicoterapeuta e professore universitario, nel suo libro "L'ora di lezione".

I bambini dovrebbero tornare a casa da scuola col sogno di fare l'astronauta, se quella mattina hanno studiato il sistema solare. Non con l'ansia della verifica che ne seguirà. I ragazzi dovrebbero avere voglia di diventare scienziati, se quella mattina hanno fatto chimica. Non con il messaggio già pronto, da mettere nel gruppo Whatsapp, per farsi passare i compiti dal primo della classe.

La scuola dovrebbe preparare alle sfide, quella della vita. Dovrebbe allenare all'impegno, alla collaborazione produttiva, alla fatica sana. Quella che nella vita, prima o poi, dovranno fare i nostri figli per raggiungere i loro obiettivi. Ecco, la scuola dovrebbe anche aiutare a porsi degli obiettivi. Perché, in fondo, un sogno si realizza solo quando lo trasformiamo in un progetto. Quando lottiamo per realizzarlo, perché ci crediamo. Perché crediamo, prima di tutto, in noi stessi. 

Oggi la Scuola riesce a realizzare tutto questo? Ahimè, in molti casi no. Sappiamo bene come, a forza di riforme più preoccupate di risparmiare risorse che di formare i cittadini del futuro, la Scuola sia stata progressivamente svuotata di senso e assomigli, a volte, più a "didattificio" che a un luogo di formazione delle menti e delle personalità. E quindi? Vogliamo restare a guardare? Lagnandoci e lamentandosi di tutto ciò che non va?

E se pensassimo che la Scuola siamo noi? E il mio non vuole essere uno slogan da campagna elettorale americana, ma è davvero un invito a non smettere di sognare. La Scuola è fatta di una triade magica: insegnanti-alunni-genitori. Per farla funzionare, ognuno deve fare la propria parte. E sono convinta che, a piccoli passi, partendo dal basso, si possa migliorare la Scuola-Istituzione. Ma partiamo dalla Scuola-Persone!!

E allora, contraddicendo me stessa, un invito lo rivolgo anche io alla triade magica.

INSEGNANTI
Non usate il programma e la burocrazia come freni alla vostra passione e alla vostra creatività. Abbiate fede, ogni giorno, nei vostri alunni. Trovate in ognuno dove è la scintilla per accendere la passione per il sapere. Però, badate bene, la passione deve essere rimasta in voi. Non tanto quella per il sapere (di solito quella rimane sempre ai docenti) ma la passione per le persone, per le relazioni che costruirete nel tempo con alunni e genitori. Non c'e altra strada per l'apprendimento, che non passi per una relazione significativa.

GENITORI
Non usate la minaccia del fallimento nel futuro, come motivazione allo studio. Non funziona, è risaputo! Siate curiosi di ciò che hanno imparato a scuola, non dei voti che hanno preso. Rendete divertente ciò che devono studiare, se i loro insegnanti non sono stati in grado di farlo. Aiutateli a intravedere nella vita quotidiana l'utilità di ciò che studiano. La vita di ogni giorno offre ghiotte occasioni per collegare lo studio alla vita reale. Basta coglierle! Aiutate i vostri figli a tenere insieme la fatica dello studio al progetto per realizzare il sogno. Certo anche per voi la sfida è ardua. Quali sogni state coltivando per voi stessi?

ALUNNI
A voi, forse, la fatica più grande. Scegliere bene chi sono i vostri "maestri di vita". Non di certo quelli che vi diranno che valete poco, che siete mediocri, che siete apatici e distratti. Il problema non è vostro. Ma di chi non vi sa stimolare e motivare. Cercate ostinatamente dei buoni modelli. Provate ad amare anche la fatica. Siate scienziati e costruttori delle vostre esistenze. Continuate a sognare. Insieme a vostri genitori e ai vostri insegnanti, sono certa che costruiremo una Scuola migliore. A partire da questo anno scolastico.

Buon inizio!!

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