Furti nelle vicinanze di cimiteri e chiese: la Polizia ha arrestato un 29enne

In manette è finito Carmine Sozio, 29 anni, residente in un campo nomadi della cintura di Torino. Gli agenti della Squadra Mobile hanno ricostruito, a suo carico, undici “colpi” in autovetture e uno in abitazione. L'uomo si trova ora in carcere.
Cronaca

La voglia di sfuggire alla canicola estiva lo ha tradito. Così, partendo dall’acquisto di una piscina gonfiabile di grandi dimensioni e dal fatto che indossasse degli shorts di un colore eccentrico, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Aosta sono arrivati a lui, Carmine Sozio, 29 anni, finito in manette all’alba di oggi, mercoledì 6 dicembre, perché ritenuto il responsabile di una serie di furti avvenuti in Valle d’Aosta dallo scorso marzo.

E dire che il suo “modus operandi” era collaudato. Si appostava, a bordo di un’auto, nei pressi dei parcheggi di cimiteri o chiese, di norma in orario mattutino, attendendo che arrivassero persone dirette in quei luoghi di culto. A quel punto, non appena i malcapitati erano scesi dalle loro vetture, entrava in azione: un colpo secco sul deflettore e le borsette, o gli zainetti, rimasti sui sedili dei mezzi prendevano il volo

A quel punto, allontanatosi, controllava il bottino, che nove volte su dieci, oltre a telefonini, denaro ed ad altri oggetti di valore, includeva carte di credito o bancomat, sovente (trattandosi di persone anziane) accompagnate dal codice pin per utilizzarle. Il ladro procedeva quindi al prelievo in sportelli della zona e, poco dopo, a fare la spesa in supermercati dei dintorni, esattamente come un lavoratore che ha appena ricevuto la paga. 

In Questura, dove l’operazione “Camposanto” (denominata così sulla base dei luoghi presi di mira da Sozio) è stata illustrata oggi, hanno ricostruito undici furti su automezzi ed uno in abitazione, per un bottino di “decine di migliaia di euro”, senza contare i danni cagionati ai mezzi e alle persone, “sostanzialmente per un importo analogo”. “Contiamo tuttavia – hanno aggiunto l’ispettore capo Tosetti ed il Sovrintendente Cosentino, presenti a fianco del vicequestore Augusto Canini, nuovo Capo di Gabinetto – che episodi magari non denunciati emergano con il diffondersi della notizia del fermo”. 

Il meccanismo rodato in così tante occasioni ha funzionato finché, un giorno, probabilmente a seguito di quanto sottratto in un’auto (a volte, tra gli effetti personali erano compresi chiavi di casa e documenti), un’abitazione isolata di un comune della “plaine” è stata presa di mira in pieno giorno. In quell’occasione sono sparite quattro borsette, tutte con bancomat e carte di credito, di persone che erano tranquillamente all’interno dello stabile. 

Gli agenti diretti dal commissario capo Eleonora Cognigni, che a seguito delle denunce raccolte erano già forti nella convinzione di trovarsi davanti a “pendolari del crimine”, si sono messi a tracciare i relativi movimenti. Sono arrivati all’acquisto di una piscina gonfiabile, in un supermercato della Valle, e poi, con l’aiuto delle immagini degli sportelli bancomat (“ci ha aiutati molto il fatto che fossero a colori”) ed altri approfondimenti, alla targa di un’auto, ritenuta quella usata per i furti.

L’uomo che la utilizzava è risultato risiedere in un campo nomadi della cintura di Torino (di origini pugliesi, Sozio ha sposato una donna di etnia sinti, stabilendosi con quella comunità) e, chiesti rinforzi ai colleghi del capoluogo piemontese, hanno deciso di perquisire il luogo, alla fine della scorsa estate, stagione in cui la colonnina di mercurio era fuori controllo in molte giornate. Probabilmente, nemmeno nella più rosea aspettativa, immaginavano di trovarsi davanti la piscina gonfiabile acquistata in Valle.

Non era ancora tutto, perché durante l’operazione gli agenti avevano notato che Sozio portava degli shorts di una tonalità di verde non comune. Gli stessi indossati dalla persona inquadrata dalla videosorveglianza dell’agenzia di Nus del “San Paolo”, dov’era avvenuto uno dei prelievi eseguiti con una delle carte sottratte. Quanto mancava per completare gli approfondimenti e collocare, con ancora più precisione, tramite il riscontro incrociato con altri elementi, il sospettato nei luoghi dei furti compiuti nella nostra regione, inclusi alcuni “colpi” vicini a castelli e fortezze, in bassa valle.

Da lì, la richiesta del sostituto procuratore Luca Ceccanti al Gip del Tribunale di Aosta di emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Sozio, per i reati di furto aggravato e utilizzo fraudolento delle carte di credito. Istanza accolta ed eseguita oggi di buon mattino dalla Questura di Aosta, con la collaborazione della Squadra Mobile di Torino. Nel suo passato ha un solo precedente, sempre per reati contro il patrimonio. Ora, in una cella alle “Vallette” di Torino, mentre le indagini continuano per stabilire eventuali complici, può prendersela soprattutto con le temperature estive (e con lo spirito d’osservazione di chi ha seguito il caso).

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