Fra strade da percorrere e strade passate: Simone Leon Perron presenta il terzo album

A distanza di due anni l'artista valdostano presenta la sua ultima fatica discografica sotto l'etichetta veneta Vrec. Il suo terzo album si presenta più pop dei precedenti e dà inizio a una nuova fase del suo percorso di cantautore.
Cultura

Simone Leon Perron ha un bel visino, senza dubbio, ma c'è della sostanza dietro alla forma. 

Dopo due dischi, rispettivamente nel 2013 e nel 2016, in cui i temi gridati e cantati erano forti e attuali, come nella sua “Generazione Choosy”, raccontata su delle note vagamente indie-rock, ma urlata forte perché sia comprensibile a tutti, Simone Leon Perron torna in scena e questa volta la svolta è pop.

Il suo terzo album è più romantico dei precedenti, per stessa ammissione del cantante che racconta: “Vivere di musica è complicato e difficile, quasi impossibile, ma io ci credo e quello che faccio è autentico e vero, ci metto tutto me stesso”.

Nottate passate sulle autostrade italiane, su e giù sulle nel buio della notte o al chiarore della prima luce mentre si rincasa, per portare avanti un sogno e un futuro che non sembrano così lontani: “Fare musica è un impegno enorme che si prende con se stesso. Non è semplice, richiede qualche sacrificio e molta concentrazione, ma io posso dire che faccio musica perché è quello che amo di più e che seguo la mia strada perché ci credo”.

I risultati arrivano e fanno conoscere Simone Leon soprattutto fuori Valle: un terzo posto al Premio Nazionale per la Canzone d'Autore Emergente di Bergamo, il passaggio alle selezioni regionali di Bologna per il Pistoia Blues Festival e una permanenza duratura nelle classifiche degli autori emergenti italiani sono solo alcuni dei traguardi che Leon si era prefissato e che ha infranto per andare oltre, sempre oltre, come il primo singolo del suo nuovo album, “E allora guida”, dove il cantante si materializza sui sedili posteriori dell'auto in corsa e sprona il protagonista ad andare avanti, sempre più avanti.

“Ho passato tanti anni in formazioni e band dallo stampo rock e heavy metal, poi ho tentato la strada solista – racconta così la sua storia il professore trentottenne di Chatillon – , un percorso sicuramente difficile e allo stesso tempo gratificante. Essere da solo in scena, come mi succede da 5 anni, mi ha permesso di esplorare nuovi percorsi e nuove strade e di riscoprirmi anche più pop di quello che credevo. Ho creato questo terzo album camminando su strade pop-rock e rifacendomi al genere internazionale alla Ed Sheeran. Ora mi esibisco da solo, ma con la loop machine che ritengo sia il futuro di molti cantautori che intendono esibirsi da soli su di un palco. Cercare di portare avanti dei progetti con la loop machine non è semplice, dal vivo ci vuole molta concentrazione per far sì che tutto vada come deve andare. In questo periodo cerco dei live che siano di impatto, che possano rimanere impressi nella mente della gente”.

Dopo due fatiche discografiche dallo stampo più ribelle e di denuncia sociale, questo disco (in uscita a settembre 2018), arriva come una carezza pop, nonostante le sonorità rimangano aspre in alcuni punti, e viene preceduto da due singoli che promettono bene: “E allora guida” e “I treni”.

Il secondo videoclip è stato girato da Daniele Camisasca, figlio d'arte che ha curato anche la parte grafica del terzo progetto di Leon.

Per un artista che ammette di dare un'importanza enorme alla performance live l'attesa è alta e il disco di Leon potrà essere ascoltato in anteprima venerdì 8 giugno alla Vineria Wine Note di Nus, dove il cantante presenterà i 10 brani così come da album. Nella stessa occasione anziché il cd fisico si potrà acquistare una chiavetta usb curata nei minimi dettagli, in cui trovare tutti i brani del nuovo lavoro dell'artista.

Una cosa è certa: la macchina di Leon è in corsa con lui alla guida e ha tutte le carte in regola per non fermarsi più.

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