E’ un magnate tedesco lo scialpinista disperso sul Cervino

Karl-Erivan Haub, 58enne, è l’erede di Erivan Haub, capostipite della ricca famiglia di imprenditori cui fa capo il gruppo della grande distribuzione Tengelmann (che include, tra l’altro, la catena “Obi”). La famiglia disponibile a finanziare le ricerche.
Karl-Erivan Haub
Cronaca

E’ il 58enne Karl-Erivan Haub, magnate tedesco della grande distribuzione, l'uomo di cui non si hanno più notizie da sabato scorso, 7 aprile, e che squadre di guide alpine stanno cercando sui due versanti del Cervino. L’uomo era in albergo a Zermatt, in Svizzera, e la sua ultima traccia certa è rappresentata dalla salita, attorno alle 8.30 di sabato, sulla funivia del Piccolo Cervino. Da allora, ogni tentativo di localizzarlo non ha avuto esito e l’allarme è scattato a seguito del suo mancato rientro.

Karl-Erivan, assieme al fratello Christian, ha raccolto il testimone in affari del padre Erivan Haub, già classificato tra le cento persone più ricche al mondo per “Forbes” quale capostipite della famiglia di imprenditori cui fa capo il gruppo Tengelmann (che include, tra l’altro, la catena “Obi” dedicata a bricolage e fai da te). L’uomo è noto per la sua passione per lo scialpinismo. Risulta, come testimoniato dal sito Internet della manifestazione, che fosse tra gli iscritti dell’imminente edizione della “Patrouille des Glaciers” e non è escluso che l’uscita dello scorso fine settimana fosse finalizzata ad allenarsi proprio in vista di tale appuntamento, anche perché Haub era vestito da competizione ed aveva con sé attrezzatura scialpinistica.

Le operazioni sul versante italiano hanno visto squadre di guide del Soccorso Alpino Valdostano e della Guardia di finanza procedere via terra, perché il maltempo ha reso impossibili, come in Svizzera, sorvoli in elicottero. Sono stati battuti numerosi itinerari di fuoripista e del ghiacciaio, così come il vallone di Curtod. Gli specialisti sono saliti anche oggi fino a Plateau Rosa, scendendo in altre zone, restando prossimi ai bordi delle piste. La situazione è complicata non solo dalla meteo, ma anche dal fatto che nello scorso fine settimana la zona ha visto la presenza di numerosi scialpinisti, rendendo quindi poco affidabili eventuali tracce notate sulla neve e non consentendo di circoscrivere una particolare area, in un comprensorio vasto.

La famiglia dell’uomo ha manifestato la disponibilità a finanziare il prosieguo delle ricerche, mettendo a disposizione fondi illimitati. “Per parte nostra, – spiega Adriano Favre, direttore del Soccorso Alpino Valdostano – ci muoviamo indipendentemente da ciò, ma il vero problema è dato dalle condizioni meteo e dal tempo trascorso. Siamo ai confini della durata delle batterie dell’Artva e la possibilità di trovare un segnale scende sempre di più”.

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