Due anni di reclusione per l’operatrice socio-sanitaria accusata di maltrattamenti sugli anziani

Stamattina, al Tribunale di Aosta, l'udienza conclusiva del processo a Rosa Angela Serra, 58enne, interdetta dalla professione dallo scorso ottobre, dopo le contestazioni relative alle violenze sugli ospiti della casa "San Cassiano" di La Salle.
Rosa Angela Serra al termine dell'udienza
Cronaca

Dopo nemmeno mezz'ora in camera di consiglio, il giudice monocratico Marco Tornatore rientra in aula e sentenzia per la colpevolezza di Rosa Angela Serra, operatrice socio-sanitaria 58enne accusata di maltrattamenti sugli ospiti della casa famiglia "San Cassiano" di La Salle e, per questo, interdetta dalla professione dallo scorso ottobre.

La condanna è a due anni di reclusione e pone a carico della donna anche il pagamento delle spese processuali (pena sospesa per cinque anni). Per l'altra accusa che era stata mossa alla Oss, quella di percosse, il giudice ha disposto il "non luogo a procedere", poiché la scelta di risarcire le sei parti civili (con una cifra complessiva di 10.500 Euro) aveva portato, nel corso del procedimento, alla remissione della querela.

Poco prima, nel chiedere al giudice di condannare l'operatrice, il pubblico ministero Carlo Introvigne, che ha coordinato le indagini riferite al periodo tra il luglio 2013 e il giugno 2016, aveva espresso la soddisfazione della Procura, sia per una "misura cautelare giusta" (l'interdizione), sia per l'avvenuto risarcimento delle persone offese ("una risposta pronta della giustizia a qualcosa che forse non è andato").

Rispetto ai fatti contestati, il magistrato inquirente era stato netto: "Gli anziani, ancor prima di essere indifesi, si sentono indifesi. Le persone chiamate a curarsi di loro dovrebbero avere pazienza, comprensione, direi carità. La violenza nei loro confronti è particolarmente grave". Sottolineando che "le condotte contestate peraltro sono state documentate", il pm Introvigne aveva quindi chiesto i 2 anni di carcere per la Oss imputata.

La difesa della 58enne, curata dall'avvocato Federica Gilliavod, aveva invece invitato il giudice ad assolvere la donna. A tal proposito, il legale ha dettagliato l'esito dei provvedimenti disciplinari aperti nel tempo dalla direzione della casa famiglia nei confronti della dipendente, chiusisi solo tre volte, "in tutti questi anni", con una sanzione. Inoltre, dall'esame degli episodi contenuti nel capo d'imputazione, il legale ha concluso "parliamo forse di un caso di percosse. E' emerso che la signora Serra ha un brutto carattere, ma non l'attualità del reato di maltrattamenti".

In una precedente udienza del processo, la figlia di un'anziana ospite aveva raccontato di come la madre, tornata da poco alla struttura dopo un ricovero ospedaliero, fosse stata insultata dall'operatrice. "Mia mamma le rispose: – raccontò la donna – 'Stai zitta tu che sei cattiva'. La Serra reagì e le diede un pugno sulla gamba e la spinse contro il muro. Poi intervenne un'altra assistente. Il mio primo pensiero fu di portarla via da quella struttura". Gli accertamenti svolti dai Carabinieri avevano inoltre evidenziato casi in cui all'imputata veniva contestato di aver preso per un orecchio una ospite, dato uno schiaffo su una mano e tirato per i capelli un'altra.

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