Due anni di carcere e 30mila euro di multa ciascuno per i due “passeur” arrestati al Bianco

Billel Mjahed, 29enne nato a Parigi, e Oussama Cherfi, 32enne di Boufarik (Algeria), sono stati fermati dalla Polizia di frontiera mentre tentavano di espatriare a bordo di un auto sulla quale viaggiavano anche tre bengalesi sprovvisti di documenti.
Cronaca

Due anni di detenzione e 30mila euro di multa, a testa. E’ quanto hanno patteggiato nella tarda mattinata di oggi, martedì 23 maggio, due cittadini francesi, comparsi dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Aosta, Marco Tornatore, per rispondere dell’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Billel Mjahed, 29enne nato a Parigi, e Oussama Cherfi, 32enne di Boufarik (Algeria), erano stati arrestati ieri pomeriggio, lunedì 22, dalla Polizia di frontiera, mentre tentavano di imboccare il tunnel del Monte Bianco per recarsi in Francia. Assieme a loro, a bordo dell’auto su cui viaggiavano, intestata ad una società di noleggio veicoli francese, si trovavano tre cittadini del Bangladesh, risultati sprovvisti di documenti.

Per i due, uno titolare di una licenza taxi e l’altro che ha dichiarato di essere autotrasportatore, entrambi residenti a Parigi, sono quindi scattate le manette, con l’accusa di essere dei “passeur”. La perquisizione condotta dalla Polizia sull’auto ha permesso di rinvenire successivamente 425 euro, ritenuti il corrispettivo pagato dai tre bengalesi per il tentativo di espatrio

Gli imputati si sono giustificati dicendo di essere stati in vacanza a Torino, senza che però siano emersi legami, di parentela o amicizia, con i trasportati, e non hanno fornito motivazioni per la somma trovata sulla macchina. Difesi dagli avvocati Davide Meloni e Filippo Vaccino, una volta in aula, per essere giudicati con rito direttissimo, hanno proposto il patteggiamento, applicato dal giudice monocratico dopo l’accordo raggiunto con l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Carlo Introvigne. 

La sentenza sospende la pena detentiva, ma non quella pecuniaria. Il giudice Tornatore ha disposto inoltre la confisca dell’auto sequestrata dopo la perquisizione, nonché del denaro trovato all’interno di essa.

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