Dal Sudan ai pascoli nostrani: le immagini di Gaël Truc fra reportage e riscoperta della Valle

Il giovane filmaker impegnato in Valle d'Aosta ha curato i reportage di Emergency in Sudan, Sierra Leone e Repubblica Centrafricana.
Gael Truc
Cultura

“La mia telecamera è come un filtro, mi permette di portare a casa il lavoro anche nei momenti in cui alcune situazioni a livello umano mi impedirebbero di concentrarmi”.

Gaël Truc è valdostano, ma la valigia, per sua stessa ammissione, è sempre pronta per essere imbarcata da qualche parte. Laureato al Dams di Bologna, sin da piccolo avverte il bisogno di esprimersi in modo creativo: “Da bambino disegnavo tantissimo, tutto, poi mi sono avvicinato alla fotografia, ho fatto un percorso scolastico orientato verso le materie artistiche iscrivendomi all’Istituto d’arte di Aosta e poi ho scoperto il cinema”.

Un amore a prima vista, la scoperta di come la settima arte possa racchiudere in sé tutte le altre: “Ho capito subito quale fosse il grande potenziale del cinema: ho trovato tutto quello che mi affascinava in un’unica arte. Nel cinema c’è fotografia, musica, scrittura, addirittura poesia per alcuni e tanto altro. Quando mi sono avvicinato all’arte del filmare non mi sono più allontanato”. Niente di più naturale di un ragazzo dotato e talentuoso che riesce a percorrere la strada della felicità. I primi lavori importanti arrivano e Gaël inizia la sua grande avventura che lo porterà a girare il mondo per Emergency e per Repubblica.tv: “Senza dubbio lavorare con Emergency in Africa è stata l’esperienza umana che più mi ha segnato. Ho ripreso le loro attività a Banguì (Repubblica Centrafricana), in Sierra Leone e in Sudan, e non sempre le cose sono state semplici. Spesso riprendere e filmare fuori dai loro ospedali si è rivelato anche a livello diplomatico molto complicato, ma il risultato non ha mai deluso le mie aspettative”.

L’Africa lascia negli occhi di Gaël dei ricordi a tratti anche amari che non sono semplici da spiegare con le parole, ma che non trattengono la loro forza esplosiva se tradotti in documentario.

Discorso diverso per l’esperienza con Repubblica.tv, testata online che ha affidato al giovane valdostano la fotografia e le riprese di alcuni episodi della serie “Storie dell’altro mondo”, dove Truc ha incrociato persone dalle attività e dalle vite a dir poco suggestive. “In Germania abbiamo girato la storia di un postino che lavora su delle isole alluvionali e consegna la posta su dei vagoncini che collegano questo arcipelago; oppure in Giappone ho avuto il privilegio di raccontare di questa signora che, in un paesino sperduto e disabitato, costruendo delle specie di spaventapasseri contro la solitudine, ha rianimato il villaggio rendendolo una sorta di attrazione turistica”. Ogni storia insomma vale la pena di essere raccontata e vista con gli occhi di Gaël è una poesia dall’effetto duraturo.

 

La valigia sotto il letto è sempre pronta, ma la realtà valdostana non lascia indifferente Truc, che, da qualche anno, collabora con Tascapan, il brillante portale online ideato da Mathieu Champrétavy, gestendo i video che arricchiscono lo store online descrivendo le vite e il lavoro dei produttori locali: “L’idea di Mathieu è  valida e lodevole, il progetto mi piace molto e sono felice di lavorare in sinergia con lui. Stiamo preparando qualcosa di grosso e speriamo che possa andare in porto. Mi piace viaggiare, ma alla fine riscoprire casa mia è una sensazione che difficilmente posso definire normale. La riscoperta è sempre qualcosa di forte”.

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