Crisi Valtur: preoccupa il futuro del resort Pila. Fornitori non pagati e 120 stagionali a rischio

Dopo una stagione da record - +25% di presenze - la doccia fredda del concordato preventivo liquidatorio.
Valtur Pila
Economia

Dopo una stagione “a gonfie vele”, il futuro della Valtur di Pila è ancora una volta incerto. Sulla struttura è piombata come un fulmine a ciel sereno la notizia del concordato preventivo con la volontà, secondo quanto riferito dai sindacati dopo l’incontro di ieri al Mise, di “liquidare pezzo per pezzo e chiudere”.

Al villaggio Valtur di Pila la stagione, che terminerà regolarmente il 1° aprile, sta andando benissimo, con un incremento del 25% di presenze rispetto allo scorso anno. 

“Abbiamo aperto con l’85% di occupazione e chiudiamo con il 90%” spiega il direttore Franco Di Nardo “Oltre 57mila presenze, con una media a settimana di 650 persone. Basta poi vedere le recensioni dei clienti per capire il livello di soddisfazione, molto alto”. 

Nella struttura sono occupate 120 persone, il 40% residenti in Valle, che da aprile rimarranno senza lavoro. A queste si aggiungono tutte le ditte esterne che offrono servizi alla struttura: dalle pulizie, alla scuola di sci agli impianti di risalita.  

Fornitori che da mesi non vedono un euro. Soltanto dal 13 marzo scorso, ovvero da quando è scattato il concordato preventivo, le fatture hanno iniziato a esser pagate preventivamente e regolarmente.

“Ho 50 maestri di sci che non prendono uno stipendio” denuncia Ivan Cottino della scuola di Sci Evolution di Pila “Abbiamo messo tutto in mano ai legali perché la società ci deve tanti soldi per i mesi di gennaio e febbraio. Noi siamo fra i fornitori più piccoli – ricorda il Direttore della scuola –  se un’azienda è in difficoltà, a mio modo di vedere, dovrebbe lasciare indietro le aziende più grandi e dare una mano alle associazioni professionali come la nostra”.

Anche la Pila Spa aspetta di esser pagata. “Siamo tutti nella stessa situazione” spiega il Presidente Davide Vuillermoz “Ieri abbiamo fatto un Cda per decidere il da farsi”. La situazione della società di impianti di risalita è un po’ più rosea “Abbiamo una sola fattura insoluta di circa 45mila euro, anche perché nel contratto siglato avevamo chiesto un deposito cauzionale”.

A preoccupare è il futuro della struttura, in particolare la prossima stagione invernale, visto che d'estate il resort sarà chiuso per lavori.  “Valtur rappresenta un discreto fatturato per la nostra società. Eravamo tutti fiduciosi per come era andata la stagione – aggiunge Vuillermoz – speravamo fosse l’anno giusto per svoltare dopo 15 anni passati a zoppicare”.

Nel novembre scorso il complesso di Pila era stato acquisito dal Gruppo Cassa depositi e prestiti assieme al resort di Marina di Ostuni (Brindisi) e Marilleva (Trento) mentre la gestione era rimasta a Valtur.

“La notizia ci aveva dato tranquillità” ricorda il sindaco di Gressan, Michel Martinet “Ora apprendiamo dai giornali del concordato. Non so cosa succederà ma posso solo sperare che viste le presenze record di questa stagione una soluzione si troverà”.

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