“Creste” sui pedaggi, patteggia 20 mesi il casellante “infedele”

Edy Letey, 50 anni, di Gignod ha risarcito l'azienda per cui lavorava, la Sitrasb, con circa 28mila euro. Era accusato di peculato.
tunnel gran san bernardo
Cronaca

Ha risarcito l'azienda per cui lavorava con circa 28mila euro e stamane, davanti al Gup Giuseppe Colazingari, ha patteggiato un anno e otto mesi di carcere (pena sospesa). Si chiude così la vicenda processuale di Edy Letey, l'ex casellante Sitrasb arrestato nel luglio 2017 per delle "creste" sui pedaggi al tunnel del Gran San Bernardo.

L'uomo, 50 anni, di Gignod, era difeso, nel processo per peculato, dagli avvocati Corrado Bellora e Alessandro Trento. L'accusa era rappresentata dal pm Luca Ceccanti. L'ipotesi di un risarcimento all'ex datore di lavoro di Letey era emersa nella scorsa udienza, il 1° marzo, ed è stata perfezionata nel frattempo dai legali delle parti.

Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte dalla Squadra mobile della Questura, l'allora casellante, nel periodo dall'aprile 2012 allo stesso mese del 2017, agendo in qualità di incaricato di pubblico servizio, si sarebbe appropriato di parte degli importi a lui versati dagli automobilisti quali corrispettivi delle corse.

Sufficientemente ingegnoso, nella ricostruzione della Polizia, l'espediente messo a punto da Letey, che avrebbe anzitutto acquistato degli abbonamenti di corse, simulandone la vendita agli utenti del traforo. 

Dopodiché, quando un mezzo transitava alla barriera, procedeva all'esazione dell'importo ordinario, “strisciando” invece l'abbonamento e facendo figurare quel passaggio come effettuato da un abbonato (quindi dal prezzo scontato). In quel modo, per gli inquirenti, riusciva a sottrarre la differenza tra i due importi.

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