Consiglio Valle, Antonio Fosson verso la Presidenza dell’assemblea

La maggioranza a 18 sceglie l'ex Senatore a fare da "arbitro" del Consiglio. Segue una doppia sospensione, con Viérin che dalla minoranza contesta il "metodo": "
Consiglio regionale 26 giugno 2018  - Poltrone
Politica

Era la prima ipotesi, con l’intermezzo dell’ipotesi della carica al leghista Paolo Sammaritani, ma infine il Presidente del Consiglio regionale scelto è Antonio Fosson. Un inizio di XV Legislatura al rilento, a fare “pretattica”, con la maggioranza in pectore che – nelle parole di Patrizia Morelli, Alpe – suggella la sua alleanza in piazza Deffeyes.

Morelli spiega perché Fosson sia la persona giusta: “Non ha bisogno di presentazioni – dice la consigliera nel suo intervento -, tutti conoscono la sua storia da chirurgo stimato, Senatore, Assessore, Vicepresidente del Consiglio. Una figura istituzionale di alto profilo, con le caratteristiche di mediazione di alto profilo, una figura ideale per dirigere i lavori e presentare il Consiglio regionale”.

I lavori si interrompono subito, è Laurent Viérin a chiedere una sospensione immediata: “Cinque anni fa abbiamo contestato il fatto che un ruolo così importante, di arbitro del Consiglio, non fosse condiviso. Ci aspettavamo maggiore considerazione, ad inizio legislatura, per la carica più alta del Consiglio, che merita di essere concertata con tutte le sensibilità presenti  e non solo in ottica spartitoria”.

Viérin non ha da eccepire sul protagonista: “Anche condividendo le caratteristiche di chi farà quel ruolo, abbiamo bisogno di un minimo di confronto per capire le varie posizioni e cercare delle sintesi”.

Anche Daria Pulz, Impegno Civico, alza il tiro nel suo primo intervento: “Non c’è stata concertazione, il Presidente del Consiglio è il ‘Primo tra i pari’. Tutti in accordo, in minoranza, proponiamo Alberto Bertin”. Dalla minoranza si alza anche la voce dell'Union, con Renzo Testolin: "Prendiamo atto di una forzatura, come quelle fatte nelle ultime settimane. Risposta della Lega evidente e chiara, spiace non avere dei confronti, la discussione e la voglia di condividere percorsi sono la base della democrazia".

Un déjà vu, in realtà, per una Legislatura che – numeri alla mano, e con due sospensioni dopo un’ora di lavori – comincia sinistramente come quella passata.

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