Con l’arrivo delle feste, tornano i tentativi di raggiro a domicilio: vari casi segnalati ad Aosta

Diversi aostani hanno segnalato alle forze dell’ordine “sopralluoghi” di sedicenti “ispettori” di luce o gas, che si concludono con la richiesta di sottoscrivere documenti o di acquistare dispositivi. "Non fate entrare sconosciuti", avverte la Polizia.
Immagine di archivio
Cronaca

Il copione non è né nuovo, né originale, ma anche quest’anno, con l’arrivo delle feste, si registrano tentativi di raggiro “porta a porta”, soprattutto ai danni degli anziani che vivono soli. Negli scorsi giorni, diversi cittadini di Aosta si sono infatti rivolti alle forze dell’ordine per segnalare la “visita” a domicilio di persone che si sono annunciate quali “ispettori” di luce, o gas, e che dopo “controlli” ai relativi impianti hanno cercato di convincere chi era in casa a sottoscrivere contratti, o ad acquistare dispositivi.

Ovviamente, l’azione persuasiva non è mai così trasparente e chiara, ma avviene con toni suggestivi e mirati a celare ciò che il codice penale individua come “artificio” o “raggiro”. Di norma, la firma viene richiesta a fronte di promesse che celano la vera natura del documento sottoposto (un contratto, appunto, che prevede il pagamento di una qualche fornitura), promettendo magari rimborsi sulle bollette che i sedicenti addetti chiedono di visionare, che però non arriveranno mai. 

Analogamente, i dispositivi venduti, vengono spesso annunciati quali indispensabili, in conseguenza alla situazione degli impianti riscontrata durante la “visita” all’abitazione. La verità è che, spesso, si tratta di semplici rilevatori di fughe di gas, o di attrezzature del tutto analoghe, che possono anche presentare un’utilità, ma nella dinamica “porta a porta” vengono venduti a prezzi ampiamente maggiorati (alcune delle segnalazioni giunte parlano di richieste fino a 300 euro) rispetto al loro valore commerciale, assolutamente inferiore.

Dalla Questura ribadiscono i consigli cui è bene attenersi in queste situazioni. “La regola fondamentale è non fare mai entrare in casa persone che non si conoscono, e che si presentano in modo non sollecitato. – ricorda il capo di gabinetto, il vicequestore Lorenzo Mesiano – Men che meno, in tali casi, va consentito il ‘sopralluogo’ dell’abitazione, anche se motivato da chi si presenta con il controllo di impianti”.

“Se proprio il contatto con chi si presenta avviene, – conclude il vicequestore Mesiano – vanno poi visionati con la massima attenzione tutti i documenti eventualmente sottoposti e sarebbe bene farsi assistere in questi frangenti da un familiare, chiamandolo, o se nell’impossibilità di essere raggiunti, rivolgersi alle forze dell’ordine”. 

Il fenomeno non è appunto nuovo, ma la sua consistenza è sempre più difficile da verificare. Molti dei raggirati, infatti, non presentano denuncia per la difficoltà di ammettere, ad altri, di essere caduti nel tranello. Un timore che, per quanto umanamente comprensibile, sarebbe importante riuscire a vincere: le forze dell’ordine non esistono per giudicare chi le contatta per episodi del genere e ogni segnalazione è utile per prevenirli sempre più.

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