Comitato “Sì, le scuole al centro” all’attacco: “La maggioranza comunale ha paura dei cittadini”

Il comitato che si oppone alla costruzione del Nuovo Polo scolastico di via Tzambarlet torna ad attaccare il progetto riconfermato in Regione e lancia un'accusa: "Si vuol togliere il vincolo scolastico alla Centrale del Latte, le logiche sono evidenti".
Politica

Se il cosiddetto “Controribaltone” regionale del 10 ottobre ha portato con sé una certezza, è il fatto che sul Nuovo Polo scolastico di via Tzambarlet ad Aosta il progetto va avanti. La scuola si farà.

Argomento contro il quale si è costituito, ormai diversi mesi fa, il Comitato Sì, le scuole al centro, che torna alla carica dopo il tentativo di indire un referendum comunale per bloccare l'avanzare del progetto. La simbologia che il comitato sceglie è quella del bavaglio, con l'accusa esplicita rivolta all'amministrazione del Capoluogo di voler mettere la “mordacchia” ai cittadini: “La paura della maggioranza è stata tale – ha spiegato il consigliere comunale Étienne Andrione – che sono subito corsi a chiudere definitivamente le porte escludendo la materia urbanistica, l'80% della vita di una città, dalla possibilità di referendum, innalzando col nuovo regolamento il numero di consiglieri per proporre un quesito portandolo a maggioranza, 15 consiglieri, mentre prima ne bastavano un terzo, una chiusura inquietante”.

 

Le perplessità del Comitato e l'alternativa al Nuovo Polo scolastico
“Il costo del Nuovo Polo – la riflessione di Loris Sartore, Alpe – è superiore anche ai costi prospettati dalla Regione per la ristrutturazione del Maria Adelaide, ma è più utile mantenere una scuola al centro, anche per il bene delle attività economiche della città, ed evitando un ulteriore consumo di suolo mantenendo l'integrità del Polo sportivo di via Tzambarlet”.

La controproposta, per il Comitato, arriva dal lontano 2009: “L'architetto Fubini, il progettista del Piano Regolatore di Aosta – prosegue Sartore – evidenziava la possibilità di mantenere le scuole in prossimità del centro storico localizzando una eventuale nuova scuola nell'area ex Testa Fochi dove è in costruzione il primo dei due lotti della Nuova Università, con il secondo che potrebbe non essere realizzato e ospitare la nuova scuola che farebbe anche da 'cerniera' tra il Centro storico e Quartiere Cogne”.

 

Una Nuova speranza” e l'ombra sulla Centrale del Latte
“È di questi giorni – dice sibillino Andrione – la notizia di trattative in corso per togliere il vincolo scolastico comunale che pesa sull'area della ex Centrale del latte per alienare il bene e spostare il vincolo altrove, per qualcosa che non si sa bene.

Gli fa eco Luca Lotto, consigliere aostano in quota MoVimento 5 Stelle: “È un territorio vasto e appetibile e con un'azione del genere non si pensa a dargli una funzione comune e sociale ma darlo in pasto a gruppi di costruttori privati che ne hanno capito potenzialità. Perché alienarlo? Sono terreni già nostri, cosa pensate ci faranno? Dietro ci sono logiche evidenti, e le persone devono capire queste manovre”.

Svanito il referendum e confermato l'obiettivo regionale di costruire il Polo scolastico, il Comitato si aggrappa ad un'altra speranza: “L'intervento – chiude Sartore – è finanziato in parte dalla Regione ma con 6 milioni dallo Stato, fondi da confermare entro il 15 settembre, cosa che non è avvenuta. Non siamo sicuri che i fondi statali sul progetto ci siano, con i tempi allungati dal ricorso al Tar ed una nuova Commissione non ancora nominata. I soldi statali sarebbero stat confermati se l'opera fosse finita entro il 2019, mentre non è ancora stato aggiudicato niente. Abbiamo ancora qualche speranza, con la Regione che per costruire il Nuovo Polo dovrebbe tirare fuori tutti i soldi da sola”.

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