Avda conferma: “Da Aosta a Olbia in 1 ora e un quarto”

Gli equivoci dei giorni precedenti erano dovuti a un'incomprensione sulla tipologia di volo che verrà utilizzata per collegare la Valle d'Aosta alla Sardegna. Si parte a giugno 2018.
Avda - Pellizzeri e Poli
Economia

Le barzellette che iniziano con un aereo sono infinite. E infinite sono le loro varianti.

Questa volta però le cose sembrano essere leggermente diverse: il presidente Giovanni Pellizzeri e il vicepresidente di Avda Germano Paoli ci tengono a precisare che non si tratta di qualcosa di campato per aria, se mai fosse il caso di usare questa metafora.

“Stiamo lavorando seriamente sui 4 pilastri dell’attività dell’aeroporto – commenta Pellizzeri -, ossia gli elicotteri, i voli vela, i voli executive e i charter, e vogliamo chiarire alcuni misunderstanding che si sono creati  in questi giorni. Non sarà la K-Air a gestire la tratta Aosta-Olbia e questo perché questa compagnia si occupa di aerotaxi, mentre il veivolo che collegherà la Valle d’Aosta alla Sardegna sarà di un altro tipo e di un’altra capienza”. Non si volerà dunque con un aereo da 6 posti, ma bensì con un aeromobile diverso, forse un Jetstream, più capiente (si parla di circa 20 posti a sedere) e con una frequenza stimata di un volo a settimana.

Succede allora che le carte vengano scoperte piano piano, così come i voli che l’Avda intende mettere a punto e garantire: “Intendiamo iniziare a volare con voli charter su Svezia e Gran Bretagna – precisa Paoli -, questo perché ci interessa molto il mercato dell’incoming invernale e intendiamo puntare anche su questo. Stiamo analizzando la tratta Aosta-Roma che partirà di sicuro, ma vogliamo gestirla con un volo di linea charterizzato, cercando di capire se c’è domanda sufficiente. Inoltre ci stiamo orientando sull’outcoming estivo, per permettere ai valdostani di lasciare la Valle e recarsi verso mete estive in maniera facile e comoda, rimanendo su prezzi accessibili”. Parliamo quindi di soldi e di prezzi. Accessibili non è forse la parola che dipinge al meglio i costi che deve sostenere chi intende viaggiare sulla Sardegna e sulla capitale: per stendersi al sole sardo l’andata e ritorno verrà a costare approssimativamente 300 euro; mentre per svegliarsi con vista sul Colosseo la spesa sarà di circa 250 euro.

“Potrebbe sembrare un costo importante – spiega Pellizzeri -, ma se si pensa alle spese che ogni valdostano sostiene per recarsi in aeroporto i conti tornano, e noi garantiamo una partenza comoda con tutti i confort possibili”. Il servizio charter è tale poiché i biglietti vengono venduti tramite un circuito classico, quello degli operatori turistici, e gestiti tramite l’economia di mercato, viene infatti  sottolineato che “il film di oggi è di non avere un investimento economico da parte della Regione Autonoma Valle d’Aosta”.

Altro discorso quello degli aerotaxi, voli più piccoli, che sono messi a disposizione anche in funzione di collegare gli aeroporti fra loro e garantire un afflusso di persone in Valle d’Aosta.

Il significato di voli di questo tipo per l’Avda è quello di “collaborare con gli operatori turistici e dimostrare loro che una sana cooperazione è necessaria e può portare i suoi frutti”.

Insomma, non una conferenza stampa sensazionalistica come forse ci si poteva aspettare, ma della concretezza che può spiazzare per la visione che i valdostani hanno dell’aeroporto: un problema, più che una risorsa. E in sottofondo le barzellette sugli aerei non accennano comunque a placarsi.

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