Appalto delle polemiche, la maggioranza fa quadrato sul bando dei Servizi agli anziani

Tre le mozioni presentate da Caminiti (UV), Manfrin (Lega Nord) e Fedi (Alpe), di fronte a circa cinquanta operatori del settore a seguire i lavori, e la richiesta di ritirare la gara d'appalto. Centoz ribatte: "Bando fatto con elementi oggettivi".
Il Sindaco di Aosta Fulvio Centoz
Politica

Era prevedibile, viste le polemiche montate in queste ultime settimane sul bando del Comune di Aosta per i Servizi agli anziani, ed il 'muro contro muro' in Consiglio si è puntualmente avverato. Tre mozioni a raffica presentate di Caminiti (UV), Manfrin (Lega Nord) e Fedi (Alpe), di fronte a circa cinquanta operatori del settore a seguire i lavori, e la richiesta di ritirare la gara d'appalto.

Attacco concentrico che parte da Vincenzo Caminiti: “In questo bando ci sono passaggi torbidi, il Sindaco lo difende per dovere d'ufficio. Servono competenze, non si può progettare un bando a crocette. L'ipotesi dichiarata che ci saranno ritardi da parte nel Comune nei pagamenti è gravissimo, è fuorilegge, o è da 'neuro' o è da Procura”. Scroscio di applausi dalla platea.

“L'assessore Sorbara si vanta di servizi di Aosta e poi lo affossa – sferza Andrea Manfrin –, non avete mai pensato che un domani potreste avere bisogno di questi servizi? Sorbara ha giocato a nascondino, si è accorto di aver fatto la 'cazzata' più grande della sua vita e non sa come tornare indietro. Agli errori si può rimediare, al licenziamento di 60 persone no. Pagherete il prezzo politicamente. Il bando si gioca con 90 punti di offerta tecnica su 100, a dimostrazione che un servizio che dovrebbe essere gestito in modo materno si trasformerà in un branco di lupi che sbrana una carcassa, puntando tutto sul ribasso economico”. Severo anche il giudizio di Gianpaolo Fedi: “È un bando sciagurato, ed il requisito minimo di fatturato di 15 milioni è lesivo ed irraggiungibile per le cooperative valdostane anche se si associassero tra di loro, è abnorme. Chi si vuole favorire? Perché questa volontà di far fuori le professionalità locali?”. Altra ovazione dalla platea.

La risposta, articolata in più punti, tocca al Sindaco Fulvio Centoz, che non nasconde un certo nervosismo ma punta sui dati numerici: “Dal 2013 a oggi i trasferimenti dalla Regione sono passati da più di 31 milioni di euro a 25, oltre 7 in meno, ma non è tanto quello. Il costo totale del servizio anziani era di 8milioni, con il contributo regionale di 4 milioni e con 1milione 825mila messi dal Comune con sue finanze. Ora invece, su un costo complessivo di 7milioni 649mila euro il trasferimento dalla Regione si è ridotto a 479mila euro, con il Comune che investe 5milioni 686mila euro. Come ci si permette di dire che questa amministrazione taglia i servizi? È smentito dai dati”.

Poi, nello specifico del bando: “Ci sono tre elementi oggettivi che determinano il bando – prosegue Centoz – e non dipendono dal Comune: la riduzione delle risorse economiche, la riduzione delle ore del Servizio di assistenza domiciliare che, da previsione bando 2012 erano conteggiate in 7700 e ne vengono usate 6100, dato oggettivo non valutazione nostra, e le novità normative date dal nuovo codice degli appalti emanato in primavera. Dati non eliminabili, e non si può scaricare la colpa sul Comune per una situazione oggettiva non eliminabile. Cambiare il bando non risolve questi fattori”.

Motivazioni che non convincono la minoranza. Se Caminiti parla di “tante belle chiacchiere sui soldi ma la scusa è il contenimento delle spese”, Manfrin rilancia sui dati: “Le ore Sad sono sbagliate, non tenete conto delle 1500 ore del secondo lotto. Per voi le persone sono solo numeri, andrete incontro ad un fiume di ricorsi”. Per Patrizia Pradelli, M5S, questo bando “distrugge la professionalità dei lavoratori e abbassa in modo irreparabile qualità dei servizi”, mentre per Carola Carpinello, Altra VdA “Il Comune di Aosta non ha voce in capitolo sulle cose importanti, perché è la Regione che sgancia. Se la regia è regionale cosa ci state a fare voi qui?”. Telegrafico, ma non meno inflessibile, Étienne Andrione (Gruppo Misto): “Volete far pagare si più deboli tutti i buchi che avete scavato negli anni, tutti i 'capricci' dei politici”.

Centoz non ci sta e rigetta le critiche: “Rispetto al vecchio appalto, con un ribasso in bando di 30 punti, siamo passati a 10 per l'offerta economica e 90 per la parte tecnica. L'indirizzo di giunta è sollecitare migliorie qualitative, con più minutaggio e più assistenza. Allegato agli atti della c'è poi la convenzione che prevede l'applicazione dei vigenti contratti collettivi di lavoro e degli eventuali integrativi regionali”. Dopo lungo silenzio rompe gli indugi anche l'assessore alle Politiche Sociali Marco Sorbara, beccato anche dai mugugni dalla platea: “Il Sad non è diminuito perché questa giunta è cattiva ma perché il nuovo Isee ha dato dei parametri precisi. Ci siamo presi l'impegno che tutti i soldi avanzati verranno incanalati nel servizio agli anziani e abbiamo parlato sinceramente e senza balle con le parti sociali e le cooperative. Noi dobbiamo fare un bando di gara sulle ore oggettive che abbiamo, non possiamo fare un bando di 7700 ore se ne vengono usate 6300, ne abbiamo messe 6500”.

Muro contro muro fino al finale, senza grandi sussulti: le tre mozioni sono bocciate in blocco dal Consiglio e rispedite ai mittenti rispettivamente con 17 voti contrari e 9 favorevoli (la minoranza unita – assente Spelgatti, Lega – e Caminiti) e un astenuto, Luca Zuccolotto dell'Union, perché il provvedimento “non è stato condiviso con nessun consigliere neanche in maggioranza”. Dopo le battaglie di queste settimane, però, la sensazione è che la 'guerra' su questo 'appalto delle polemiche' sia ben lungi dall'essere finita, tra le urla di “Vergogna” che si alzano dalla platea.

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