Aosta, stop alla riduzione oraria sulle macchinette slot e videolottery

Il regolamento approvato lo scorso aprile dal Comune prevedeva, per quest'anno, la riduzione di un'ora rispetto alle 11 di accensione degli apparecchi, "stoppata" dalla richiesta del Celva per adeguare le regole ai comuni limitrofi. Ma in aula è polemica.
Politica

Parere favorevole, e la riduzione dell'orario di accensione delle slot machine e videolottery ad Aosta si blocca. Un blocco “tra virgolette”, che sospende due punti del regolamento votato all'unanimità in Consiglio comunale a fine 2016 per contrastare il gioco d'azzardo patologico.

Dall'entrata in vigore del regolamento, lo scorso aprile, le macchinette avevano il vincolo di accensione per 11 ore al giorno, non consecutive – dalle 9 alle 12, dalle 15 alle 19 ed infine dalle 21 alle 1 di notte – che sarebbero dovute scendere a 8 ore massime giornaliere entro l'aprile 2019, e che sarebbe dovuto diminuire di un'ora quest'anno.

La decisione arriva su richiesta del Celva, come spiega il Presidente della I^ Commissione Pietro Verducci (Pd): “Questa sospensione serve a far sì che il Celva possa adattare il nostro regolamento anche ai comuni limitrofi, e per chi vive al limite tra due comuni, per evitare spostamenti di giocatori d'azzardo. Gli esercizi commerciali che stanno sui confini hanno magari incassi sbilanciati, se vogliamo che la nostra sia una comunità 'educante' serve una uniformità di trattamento, e non ridurre di un'ora l'orario non è grave, l'obiettivo è di scendere comunque a 8”.

A dare man forte a Verducci è il Presidente della “Terza” Vincenzo Caminiti (Uv), che nella bagarre che si crea in aula difende la decisione: “Nessuno modifica niente – spiega – ma viene sospeso un punto del regolamento finché con il Celva non si trova una quadra. Se crediamo di aver fatto un buon lavoro dobbiamo però anche tutelare tutti sul territorio, non è importante essere primi della classe ma far parte della classe”.

La minoranza non ci sta: “Temevo che una volta votato questo regolamento – attacca Andrea Manfrin, Lega – qualcuno si inventasse di eliminare la riduzione annua dell'orario, e oggi questa paura si è avverata. Per una volta siamo 'capofila' in qualcosa di sano, abbiamo ricevuto tanti apprezzamenti, abbiamo fatto un lavoro bipartisan, e non mi sento di votare questa modifica”.

Contrario anche Loris Sartore, Alpe: “Essere i 'primi della classe' conta eccome, e aver approvato questo regolamento per primi è importante, el' interessamento del Celva ne è la prova. Lavoro in II^ Commissione è stato grosso da parte di tutti, anche in Consiglio, perché ora dovremmo dire che quanto abbiamo approvato non va più bene?”.

La modifica oraria comunque passa, con i voti favorevoli di Verducci, Josette Borre (Uv) e Sara Dosio (gruppo misto di maggioranza) e quelli contrari di Manfrin e Giuliana Lamastra (Alpe).

 

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