Primo Maggio a Verrès, i sindacati: “Bisogna mettere al centro il lavoro e la sua dignità”

I sindacati chiedono "un confronto vero sulle prospettive sociali ed economiche della nostra regione, la cui salvaguardia non passa solo dalla difesa delle prerogative statutarie ma anche dalla capacità di parlare in termini collettivi di sviluppo".
Immagine di archivio
Economia

"Un confronto vero sulle prospettive sociali ed economiche della nostra regione, la cui salvaguardia non passa solo dalla difesa delle prerogative statutarie ma anche dalla capacità di parlare in termini collettivi di sviluppo e modernizzazione". E’ la richiesta che arriva dai sindacati durante la Festa del Primo maggio. 

Durante la manifestazione di Verrès è stato Domenico Falcomatà, segretario regionale della Cgil, a tenere il consueto discorso.  "Per Cgil, Cisl, Savt, Uil è indispensabile mettere a centro il lavoro e la sua dignità, un diritto che da nord a sud d’Italia deve essere garantito a tutti" ha evidenziato Falcomatà.

"Il lavoro e l’occupazione, la difesa del contratto nazionale e buone pensioni sono le parole chiave di oggi. Tre nodi sociali che in questi anni di forte crisi, sono e sono stati oggetto di pesanti attacchi da parte di chi ha governato il Paese.  Nel nome delle riforme, della modernizzazione del nostro Paese e dell’Europa si è voluto indebolire il mondo del lavoro, si è cercato di svilire i diritti conquistati in decenni di lotte e sacrifici di lavoratrici e lavoratori" ha attaccato il segretario regionale della Cgi

"Scelte che non hanno dato risultati per la ripresa economica e che a distanza di otto anni continuiamo a pagare pesantemente.
Con un aumento vertiginoso della disoccupazione, in particolare di quella giovanile costantemente al 40%, nel peggioramento delle condizioni di vita delle famiglie, nell’impoverimento complessivo del nostro paese". Domenico Falcomatà ha poi ricordato la piattaforma sul nuovo assetto contrattuale, presentata a Confindustria ad aprile dai sindacati.

Sulla situazione economica in Valle invece il segretario ha snocciolato alcuni dati –  il tasso di disoccupazione quasi triplo rispetto ai livelli pre-crisi (nel 2007: 3,2% ora 8,9%), gli occupati sotto i 45 anni si sono ulteriormente ridotti, l’aumento delle assunzioni part-time – tornando poi a puntare i riflettori sull’aumento esponenziale sui dei voucher.

"La nostra preoccupazione è che i voucher, contrariamente a quanto previsto, stiano sostituendo forme contrattuali che offrono maggiori garanzie, come il contratto di lavoro a chiamata o i contratti part-time" ha ribadito Falcomatà.

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