Tor des Géants, la Regione va dritta verso nuova gara. “Gestione Vda Trailers non è all’altezza”

L'assessore Marguerettaz: “Non è possibile fermare la macchina, hanno tagliato i ponti che abbiamo offerto. Noi non daremo alcun sostegno passivo agli altri perché riteniamo quel tipo di organizzazione pericolosa".
Tor des Géants 2014 - Il ritiro dei Pettorali (ph.Evi Garbolino)
Sport

La Regione va avanti sulla propria strada verso il nuovo Endurance Trail Vda. A chiudere le porte, definitivamente, a un possibile accordo dell’ultima ora ci ha pensato questa sera l’Assessore regionale al Turismo.  “Abbiamo chiesto due giorni fa di sospendere le iscrizioni e di tutta risposta sono stati fatti i sorteggi. Possibilità di accordo non sono state interrotte da parte nostra e quindi riteniamo di dover procedere in questa direzione" ha detto in un accorato intervento Aurelio Marguerettaz durante il Consiglio regionale di oggi, giovedì 25 febbraio.

L’Assessore ha ripercorso i fatti che hanno portato alla rottura con Vda Trailers. “Noi siamo stati insoddisfatti della gestione 2015 e diciamo che questa organizzazione non è all’altezza di gestire una manifestazione così complicata perché non ci sono i requisiti di sicurezza”. Problemi, quelli sulla sicurezza, che la Regione ha sollevato all’indomani della chiusura dell’ultima edizione. “Solo il 30 ottobre siamo riusciti a incontrare Vda Trailers che ci ha portato un report con gli accessi internet da tutto il mondo, noi volevamo però un dossier con delle risposte sulle criticità sollevate”. Dossier mai arrivato sul tavolo della Regione.
“A dicembre abbiamo chiesto di nuovo dei riscontri che anche i principali sponsor tecnici, Montura e Tecnica, richiedevano e senza riceverli se ne sono andati” ha ricostruito Marguerettaz.

“Quello che è più grave è la credibilità di un sistema, di una regione che noi abbiamo il dovere di tutelare. La promozione della Valle d’Aosta e del suo territorio passa per i suoi eventi sportivi” ha scandito l’Assessore. “La Regione non può andare bene solo per lo startup delle manifestazioni, quando ci mette i soldi e copre i buchi e poi si deve fare i cavoli suoi”.

Sulla questione del marchio “un affare di legali” l’Assessore ha ricordato come la Regione è coeditore e lo stesso non può essere utilizzato senza il consenso dell’Amministrazione. “Quello che ha fatto diventare il trail della Valle un trail degno di interesse mondiale non è comunque un marchio, né un nome, ma l’Alta via numero 1 e l’Alta via numero 2, una serie di investimenti che negli anni la Valle d’Aosta ha fatto, costruendo sentieri straordinari e che ad un certo punto sono stati valorizzati con una manifestazione che qualcuno probabilmente ritiene essere, in virtù di una registrazione di un marchio, proprietà privata”.

Il Tor, o come si chiamerà, ci sarà ma come ribadito sarà solo quello organizzato dalla Regione. “Non è possibile fermare la macchina, hanno tagliato i ponti che abbiamo offerto. Noi non daremo loro alcun sostegno passivo perché riteniamo quel tipo di organizzazione pericolosa e se ci fossero dei nuovi problemi, l’immagine della Valle d’Aosta sarebbe compromessa”.

Critica la minoranza, che si è vista bocciare la propria iniziativa. "Fra i due litiganti, non c’è nessuno che gode ma anzi viene compromessa l’immagine della Valle d’Aosta" ha detto Fabrizio Roscio di Alpe. "Noi vorremmo interrompere questo teatrino dove voi volete trovare un posto per qualche fidanzato pro tempore, abbiate il coraggio di dire che avete sbagliato" gli ha fatto eco Stefano Ferrero del M5S. "Vogliamo un unico Tor in Valle d’Aosta e che i valdostani non si dividano" l’appello di Luigi Bertschy di Uvp.

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