Riorganizzazione emergenza, Veglio: “Dobbiamo rispettare gli standard con le risorse che abbiamo”

Conferenza stampa dei vertici dell'Usl per rispondere alle critiche al progetto di riorganizzazione dell'emergenza-urgenza.
Da dx Laura Plati, Massimo Veglio e Enrico Visetti - riorganizzazione emergenza
Politica

"Siamo disponibili a cambiare idea e a tornare indietro se abbiamo sbagliato ma c’è un livello di responsabilità che sta nell’organizzazione e che non può essere giuridicamente sottoposta al confronto. Sono io a dover tenere in piedi i servizi". Massimo Veglio, Direttore generale dell’azienda Usl risponde così alle critiche piovute addosso all’azienda in questi giorni dagli operatori del reparto di emergenza e urgenza e dai sindacati.

In una conferenza stampa convocata a poche ore dal nuovo confronto con le organizzazioni sindacali Veglio, accompagnato dal Direttore del Dera, Enrico Visetti e da Laura Platì, dirigente del Sitra, ha voluto mettere i puntini sulle "i".
"Nego nel modo più assoluto che non siano esistiti in questi mesi dei momenti di confronto" dice Veglio in relazione alle critiche mosse dai sindacati sul progetto di riorganizzazione. "Se poi si vuole confondere il consenso con il confronto…". E Laura Plati: "Tutti i progetti avviati in questi anni hanno messo al centro l’utente e la valorizzazione delle competenze dei professionisti. La grossa sfida non è tanto riorganizzare ma supportare il cambiamento culturale degli operatori".

Il Direttore generale ha quindi più volte ribadito la disponibilità ad ascoltare "proposte e osservazioni". Nei giorni scorsi i sindacati hanno chiesto all’azienda di fare retromarcia sulla riorganizzazione finora avviata nell’emergenza-urgenza, risposta attesa nelle prossime ore e che se non sarà positiva darà il via allo stato di agitazione. "A me un ultimatum non lo danno i sindacati" scandisce Veglio "Il meccanismo della concertazione prevede un tempo di 30 giorni". Il Direttore non ha voluto comunque anticipare le risposte che verranno portate ai sindacati. “Siamo disponibili a cambiare idea” ha ribadito Veglio "Prova ne è il fatto che abbiamo deciso di tornare indietro sull’ambulatorio dei codici bianchi, perché ci siamo resi conto che con gli attuali flussi, dopo l’introduzione del ticket, non era giustificato. I fondi verranno quindi spostati per i medici di medicina generale che in alcune parti del territorio si renderanno disponibili ad allungare gli orari di visita”.

Riorganizzazione dettata dai tagli al bilancio e dall’entrata in vigore delle nuove norme sulla turnazione che, secondo i vertici dell’Usl, non metterà a rischio il rispetto degli standard assistenziali. “Non possiamo più permetterci di dare le stesse cose che davamo prima e mi rendo conto che se uno prima era abituato a lavorare con quattro persone ora trovandosene due ha delle difficoltà. – ha continuato Veglio – Io ho però la responsabilità di rispettare degli standard assistenziali sulla base delle risorse che abbiamo, al massimo tagliamo qualcosa”. La Valle d’Aosta abbandona quindi l’eccellenza? Risponde Visetti: “L’eccellenza non è per forza il percepito. Se prima i codici bianchi venivano visitati dopo 5 minuti questo non per forza è sinonimo di qualità”. Sempre a proposito di percepito Visetti ha negato problemi sul Capodanno. “E’ vero che normalmente c’è un aumento di flussi, ma di criticità medio bassa, se ci saranno difficoltà le affronteremo spostando personale da aree a minore intensità di lavoro”. Ma alla fine quanto permetterà di risparmiare questa tanto contestata riorganizzazione? “Non saprei dare una risposta precisa” conclude Veglio “Non è sul singolo progetto che si risparmia ma sulla riorganizzazione complessiva”.

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