Tagli ai costi della politica, ancora nulla di fatto. Viérin: “Comunque siamo i più virtuosi”

“E’ ancora tutto allo stato embrionale” spiega Marco Viérin, Presidente del Consiglio regionale “Il discorso è complesso. Noi stiamo aspettando per vedere di capire cosa succede con la riforma costituzionale".
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Le proposte in questi anni di crisi economica non sono mancate. “Portiamo a 21 il numero dei consiglieri” (Enrico Tibaldi del Pdl 2011) “Riduciamoli a 30 e a 6 gli assessori (Pd nel 2011), “Togliamo l’assegno vitalizio” (Alpe 2011) sino alle più recenti arrivate nel mezzo dell’inchiesta avviata dalla Procura di Aosta sui fondi dei gruppi consiliari.

Soltanto in questa legislatura sono quattro le proposte di legge depositate – dalla riduzione delle indennità dei consiglieri, alla riduzione del numero degli assessorati, alla questione dei segretari particolari fino al divieto di cumulo dei vitalizi – su cui il Consiglio Valle non si è ancora espresso. Almeno il doppio le mozioni e risoluzioni di Alpe, Uvp, M5S e del Pd, sempre bocciate.
Dieci mesi fa, nel dicembre 2014, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale si assunse l’impegno con una risoluzione approvata a maggioranza di elaborare una proposta di legge di revisione dei costi della politica. Un mese dopo, nel gennaio 2015, arrivò l’annuncio da parte del Presidente Marco Viérin che i lavori erano iniziati e avevano al momento partorito un primo dossier comprensivo di tabelle di raffronto con altre regioni. Poi il nulla. Non che il tema non continui a essere ciclicamente al centro dei lavori ma al momento l’unico taglio deciso da Piazza Deffeyes ha riguardato gli stipendi degli amministratori locali, come non mancano di ricordare i diretti interessati.

In questi giorni di annunci allarmanti sul prossimo bilancio regionale – 70 milioni di tagli in arrivo – i cittadini sono tornati a chiedere un segnale a chi detiene i cordoni della borsa.

“E’ ancora tutto allo stato embrionale” spiega Marco Viérin, Presidente del Consiglio regionale “Il discorso è complesso. Noi stiamo aspettando per vedere di capire cosa succede con la riforma costituzionale anche per avere i dati più freschi possibili. Comunque siamo la Regione più virtuosa se paragonata alle altre, ora si tratta di decidere se fare un ulteriore passo in occasione del bilancio regionale”.

Fra annunci, fughe in avanti e tanti passi indietro ai consiglieri rimane aperta la strada del fai da te, la stessa seguita ad esempio dai consiglieri grillini che ogni mese “restituiscono” alla cittadinanza la metà dell’indennità di 5185 euro lordi mensili.

Con l’approvazione dell’ultimo bilancio regionale è stato infatti approvato un emendamento proposto dal vice presidente David Follien che così recita: "I consiglieri regionali possono rinunciare all’indennità di carica e all’indennità di funzione, ovvero indicare un importo delle stesse inferiore a quello previsto". Inutile dire che ad oggi è rimasto lettera morta.

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