Elezioni comunali, dal gruppo UVP Aosta un attacco ai vertici del movimento

A gettare lo scompiglio tra le fila del 'Leone dorato' ci ha pensato un documento a nome del gruppo di Aosta che punta il dito contro il risultato deludente ottenuto alle Elezioni amministrative nel Capoluogo. Favre: "Confronto già avvenuto".
da sx Alessia Favre, Laurent Viérin Etienne Andrione e Daniela Piassot
Politica

Acque agitate all’interno dell’Union Valdôtaine Progressiste. A gettare lo scompiglio tra le fila del ‘Leone dorato’ ci ha pensato un documento a nome del gruppo di Aosta che, senza risparmiare stoccate velenose, punta il dito contro il risultato deludente ottenuto dal movimento alle recenti Elezioni amministrative nel Capoluogo.

Delusione comprensibile dal momento che UVP, che giusto due anni fa ha rischiato il colpaccio alle Politiche e ottenuto un successo elettorale roboante alle Regionali 2013, ha mandato in Consiglio comunale ad Aosta il solo candidato Sindaco Etienne Andrione.

Il documento, affilatissimo, cerca di darsi una spiegazione ed individua subito le cause della débâcle elettorale: “Un atteggiamento ambiguo – si legge nel testo – nei suoi rapporti con il principale partito avverso, l’UV, con cui si guerreggia in Consiglio regionale e si cercano invece fino all’ultimo minuto accordi per il Comune di Aosta, fatto ampiamente sfruttato dagli avversari, destabilizzante per i candidati e forse preclusivo di altre alleanze”, con il riferimento esplicito al tentativo, naufragato, di formare una coalizione alternativa con Alpe e l’Altra Valle d’Aosta.

Ma non solo. Non sono esenti da critiche dure, infatti, anche i consiglieri regionali UVP le cui responsabilità – si legge – sono. “La scarsa presenza (con notevoli e benvenute eccezioni) degli eletti in Consiglio regionale sul territorio aostano durante la campagna e, massime, nell’ultima settimana, al punto di evocare sospetti, certo infondati, di possibili accordi tra il gatto e la volpe”. Ergo “problemi di visibilità che hanno dato la sensazione, senz’altro falsa, che l’UVP non tenesse particolarmente a un’affermazione forte nella città”, ma soprattutto una “perdurante assenza di una linea strategica e politica chiara, nonché di un programma di lungo respiro, nei quali identificarsi e far confluire energie e consensi, assenza di cui è possibile temere che il risultato aostano sia solo un primo e inquietante rivelatore”.

Non mancano poi le critiche alla lista stessa che, stando al documento firmato da una trentina tra candidati ed esponenti del gruppo di Aosta, ha evidenziato “Una mancanza di tempo sufficiente a formare il gruppo e a iniziare una vera pre-campagna”, “un’insufficiente comunicazione di un programma che, per quanto stimolante, doveva essere spiegato (e prima ancora elaborato) in modo molto più dettagliato” e “Un’organizzazione poco chiara in quanto a compiti e responsabilità”.

Una bocciatura su tutta la linea su cui UVP deve ora ricostruirsi, tamponando come può lo ‘scollamento’: “Non nego un po’ di stupore per questo documento – ha spiegato Alessia Favre, Presidente dell’Union Valdôtaine Progressiste – dal momento che lunedì, durante il Conseil de Communauté, abbiamo ampiamente analizzato il risultato elettorale, e soprattutto quello non positivo di Aosta. Il confronto è già avvenuto nelle sedi opportune, ma evidentemente non siamo stati esaustivi. Ora dobbiamo continuare il lavoro che si sta facendo, perché su Aosta la squadra ha tutte le basi per lavorare bene e far crescere ulteriormente l’UVP”.

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