Mensa scolastica, il malcontento dei genitori di Moron

Pubblichiamo la lettera di un gruppo di genitori di Saint-Vincent: “Oltre a dover pagare in forma anticipata, non si pagherà più per i pasti effettivamente consumati dai bambini, bensì una quota fissa mensile”.
I lettori di Aostasera, Società

La delibera di consiglio n. 22 del 24/03/2015 che fissa le tariffe della refezione scolastica per l’anno 2015/2016 ha suscitato molte perplessità e malcontento nei genitori di Saint –Vincent.

Rispetto all’anno scolastico in corso rimangono la quota fissa annuale di 30 euro e la divisione per scaglioni di reddito (IRSEE).
Tuttavia, oltre a dover pagare in forma anticipata tramite contanti o bancomat (niente più bonifici o bollettini), non si pagherà più per i pasti effettivamente consumati dai bambini, bensì una quota fissa mensile che per Moron è calcolata per 20 giorni pieni al mese per tutti i mesi tranne settembre, dicembre e giugno in cui si pagherà al 50% (e ci mancherebbe). Per i bimbi del capoluogo invece sono calcolati 16 pasti mensili in quanto il mercoledì non è previsto il servizio mensa.
In conseguenza a ciò le famiglie dovranno pagare anche i giorni in cui i propri figli non mangeranno a scuola (giorni infrasettimanali delle vacanze di carnevale e di Pasqua, gite scolastiche, uscite didattiche, 4 giorni di vacanza a disposizione dell’Istituzione scolastica, Santo patrono, Sant’Orso, giorni di sospensione delle lezioni, eventuali scioperi, nonché i giorni persi per malattia ecc.).

Tale sistema, oltre a non far ovviamente risparmiare le famiglie come potrebbe sembrare da una prima occhiata della tabella allegata, rappresenta un sistema rigido che non tiene conto delle esigenze personali e familiari oltre a non permettere alle stesse di gestire in autonomia la proprie risorse.

I genitori, dopo aver illustrato dubbi, perplessità e richiesto delucidazioni in merito alla questione, hanno ricevuto risposta tramite una e-mail, protocollata dal comune, dall’assessore competente in materia, il quale ha comunicato loro, che la delibera risulta effettivamente lacunosa e che dovrà subire necessarie variazioni al primo consiglio comunale utile. Per il momento, come comunicato dall’assessore stesso sul sito del comune, sono state sospese le iscrizioni per il servizio mensa scolastica.
In attesa di un incontro anche con la controparte candidata alle prossime elezioni, durante il quale i genitori esporranno la questione in oggetto, quella dei costi elevati del trasporto scolastico (45 euro di pulmino dal capoluogo a Moron, siamo i più cari di tutta la Valle d’Aosta) e porranno nuovamente all’attenzione la delicata situazione della scuola di Moron, che l’anno scorso ha rischiato di essere chiusa, suscitando così grande partecipazione da parte di tutta la popolazione del paese che si è esplicitata in una petizione andata poi a buon fine.

Il gruppo di genitori che si è mobilitato (ovviamente non rappresentiamo la totalità dei genitori del paese, vista anche la difficoltà di contattare tutti) si augura che l’amministrazione comunale che si insedierà dopo le elezioni del 10 maggio prenda a cuore le questioni sopra descritte, considerando da una parte le volontà dei genitori-cittadini (v. petizione) e dall’altra mostrandosi sensibili verso le famiglie e le difficoltà economiche generali del momento.

Un gruppo di genitori di Saint-Vincent
 

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