Patto di stabilità, Giordano dà indicazioni alla futura Giunta. “Chi arriverà dopo ne ha bisogno”

Tra le azioni che vengono suggerite alla prossima amministrazione c’è la revisione del servizio di sgombero neve e manutenzione del verde, la previsione di una premialità, in sede di gare, alle imprese che accettano termini più dilatati di pagamento.
Il municipio di Aosta
Economia

Obiettivo individuale pressoché dimezzato rispetto agli anni scorsi per il Patto di stabilità 2015 del Comune di Aosta (dagli oltre 8 milioni si passa a 4 milioni e 905mila euro). Obiettivo che impone comunque “un atteggiamento molto prudenziale e rigoroso nella gestione della spesa”, come spiega la Giunta comunale uscente che ieri ha approvato l’atto di indirizzo per evitare un nuovo sforamento a chi arriverà. “L’obiettivo è cambiato perché è cambiata la percentuale utilizzata per la definizione del patto, dal 15,7 all’8,6 e questo grazie, ci tengo a sottolinearlo, al Governo nazionale” commenta il sindaco Bruno Giordano, fautore della delibera. “Rispetto al passato la nuova amministrazione dovrà però andare ad accantonare il 29% del totale del credito insoluto questo perché in molti comuni i bilanci li pareggiano conteggiando risorse che non arriveranno mai” sottolinea critico il primo cittadino di Aosta.

Giordano esce di scena lasciando alla prossima Giunta e alla dirigenza degli indirizzi chiari sul “Patto di stupidità”, definizione coniata proprio dall’attuale sindaco di Aosta. “Siamo andati a dettagliare meglio gli indirizzi anche perché mi sembra che chi arriverà dopo ne abbia un po’ bisogno, sperando che rimanga un minimo di continuità amministrativa” spiega Giordano.
“E’ un atto molto più dettagliato, a prova di stupido, visto che non tutti i dirigenti mi sembra abbiano capito la prima volta”.

Tra le azioni che vengono suggerite alla prossima amministrazione c’è la revisione del servizio di sgombero neve e manutenzione del verde per produrre una significativa riduzione dei costi a carico dell’ente. “Potrebbero essere servizi da mettere in convenzione con i comuni della Plaine o da affidare all’Aps che, con l’accordo di programma da poco sottoscritto con l’Arer per la gestione del patrimonio di edilizia residenziale, è stata liberata di risorse e di dipendenti”.

Sulle future aggiudicazioni viene suggerita la previsione di una premialità, in sede di assegnazione dei punteggi in gara, alle imprese che accettano termini più dilatati di pagamento. “Se non si fa così, come Comune non si fa più nulla, se non consegnare le carte d’identità” continua Giordano “Sarebbe una novità in Valle d’Aosta ma che viene già utilizzata da altre amministrazioni”. La Giunta uscente ricorda poi la necessità di procedere con l’alienazione del patrimonio immobiliare, di assicurare la liquidità delle imprese con lo strumento della cessione del credito ma anche di riscuotere trasferimenti regionali in conto capitale nel corrente esercizio finanziario.

Per la nuova amministrazione i margini di manovra saranno molto limitati. Sul fronte delle spese si suggerisce di procedere “esclusivamente”, per gli interventi in conto capitale, con quelle necessarie ad assicurare la realizzazione di lavori di somma urgenza, relative ad opere pubbliche già appaltate, cofinanziate con contributi regionali e/o statali, spese derivanti da obblighi assunti con contratti pluriennali in parte investimenti o ancora spese riferite ad investimenti assistiti da contributi regionali per i quali i pagamenti e gli incassi siano previsti nello stesso esercizio finanziario.

“In ogni caso tali impegni potranno essere assunti – si legge nella delibera – solo se i relativi pagamenti non saranno effettuati nel corso del 2015, o se la correlata entrata è già stata incassata o verrà dichiarata erogabile nello stesso esercizio finanziario in cui avverrà il pagamento”.

Non va meglio sulla parte corrente. Anche qui sono autorizzati esclusivamente nuovi impegni di spesa legati a spese obbligatorie ovvero finalizzate a tutelare interessi pubblici primari, disciplinati da leggi o regolamenti e spese correlate a entrate a specifica destinazione, che coprano almeno il 50% dei costi da sostenere.

Infine l’atto spiega che sarà possibile "effettuare liquidazioni in parte investimenti, relative ad impegni già assunti alla data odierna, fino a un massimo di 8 milioni di euro".

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