Volo notturno, stop alla costruzione delle cinque elisuperfici

Una normativa europea prevede la possibilità di utilizzare quali siti di atterraggio e decollo aree alternative come i campi sportivi o i piazzali di dimensioni adeguate. Previsto un risparmio di 1,4 milioni di euro.
Società

Le elisuperfici per il volo notturno non si faranno. La Giunta regionale ha revocato oggi l’aggiudicazione definitiva dell’appalto da oltre 1,2 milioni di euro all’Associazione di imprese tra la Tekno Consulting  e la cooperativa Careca, entrambe di Viterbo e la società Molajoni di Roma. In caso di emergenze sanitarie sulle vallate laterali gli elicotteri potranno atterrare e decollare di notte nei campi sportivi o in piazzali già esistenti, così come previsto da una recente normativa europea. 

Nell’agosto scorso l’esecutivo regionale aveva approvato il progetto definitivo per la realizzazione della rete di superfici attrezzate con dispositivi luminosi e di tecnologie adeguate per il volo notturno nei comuni di Champorcher, Cogne, Gressoney-StJean, Valgrisenche e Valsavarenche. Salvo poi accorgersi, pochi mesi dopo, nell’ottobre 2014, dell’entrata in vigore di un regolamento europeo del 2012 che prevede la possibilità di utilizzare quali siti di atterraggio e decollo aree alternative come i campi sportivi o i piazzali di dimensioni adeguate.  

"Le novità introdotte dalla nuova normativa europea – si legge nella delibera –  sono tali da far riconsiderare all’Amministrazione regionale le ragioni di interesse pubblico che avevano portato all’indizione della gara di appalto, ossia la realizzazione di una rete di elisuperfici idonee al volo notturno da utilizzarsi per il collegamento con le vallate laterali della regione, in particolar modo, in caso di situazioni di emergenza sanitaria, in grado di garantire i collegamenti notturni con le comunità isolate". Secondo uno studio preliminare condotto dagli uffici regionali la strada indicata dalla nuova normativa europea è percorribile dopo "modesti interventi di adeguamento" dei campi sportivi e delle aree alternative. Da qui la revoca della gara che permetterà alla Regione, da una parte di risparmiare almeno 1.467.558,98 di euro (risparmi sui costi annuali di gestione e di manutenzione delle elisuperfici) e dall’altra di salvaguardare il patrimonio ambientale regionale.

Al raggruppamento di imprese l’Amministrazione regionale riconoscerà 50mila euro, a fronte di 263mila euro richiesti, per i danni subiti ed in particolare del rimborso delle spese sostenute.

Si chiude così una lunga vicenda iniziata nel novembre 2010 quando la Giunta decise di indire la gara d’appalto, aggiudicata in prima istanza al raggruppamento di imprese Ivies Spa di Pontey e F.lli Airaudi di Robassomero (To). Nel settembre  2013, dopo un ricorso al tar di Aosta e un secondo al Consiglio di Stato, la Giunta consegnò i lavori di progettazione ed esecuzione al raggruppamento di imprese laziali. Appalto che ora, dopo la consegna nell’agosto scorso della progettazione definitiva, la Giunta ha deciso di non fare decollare. 

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