Scuola polmone Tzamberlet, Cna critica il bando di gara e chiede alla Regione di rivederlo

Secondo Cna è "incomprensibile" la scelta della Regione "di non procedere ad un concorso di progettazione per realizzare un’infrastruttura così importante e di così grande impatto sia dal punto di vista urbanistico sia ambientale".
Un rendering della scuola polmone di Tzamberlet
Economia

La Regione riveda il bando di gara per la scuola polmone di Tzamberlet. A chiederlo in una nota è la Cna Costruzioni. L’associazione esprime una serie di critiche alla gara da 20,5 milioni di euro pubblicata nei giorni scorsi e che scadrà il 30 marzo. 

In particolare le imprese chiedono all’Amministrazione regionale: di consentire ai partecipanti di poter esprimere una nuova idea architettonica, che vengano rideterminati i criteri e cogliere così l’opportunità di regalare a studenti, professori e cittadini un infrastruttura che sia il risultato di maggiore condivisione, che metta in gara tutte le capacità, conoscenze ed abilità delle nostre aziende e dei nostri lavoratori sul territorio.

Secondo Cna è "incomprensibile" la scelta della Regione "di non procedere ad un concorso di progettazione per realizzare un’infrastruttura così importante e di così grande impatto sia dal punto di vista urbanistico sia ambientale". Le imprese di fronte ad un’opera così grande che catalizzerà numerose risorse si chiedono poi se la Regione "intenderà procedere immediatamente alla ristrutturazione degli edifici scolastici esistenti, con quali tempi di messa in gara e quali risorse". In questo senso Cna Costruzioni definisce "ancor meno comprensibile la scelta della prefabbricazione e soprattutto di una tecnologia, prefabbricazione in legno, estranea alla Valle d’Aosta".

Duro il giudizio complessivo dell’Associazione: " In cinque anni si sono persi 1300 posti di lavoro, decine di aziende, ed il comparto delle costruzioni è precipitato in una crisi senza precedenti. Tuttavia, politica e amministrazione paiono distratti ed impegnati esclusivamente in equilibri di potere e di governo, incapaci di effettuare scelte per il territorio. I pochi documenti a disposizione, non sufficienti per poter definire tale progettazione “preliminare”, indicano senza esitazione la scelta di un prefabbricato in legno".

Una gara che esclude gran parte delle imprese valdostane "obbligando le poche in possesso dei requisiti a rivolgersi ai 6 o 7 prefabbricatori presenti in Italia. Chi ha un po’ di conoscenza di queste cose, sa che nella prefabbricazione, ed in particolare quella in legno, il progettista deve avere un rapporto strettissimo con l’azienda che produce il prefabbricato per evitare indirizzi progettuali che non rispettino il know-out dell’azienda o, peggio, l’incapacità degli impianti di produrre massimizzando qualità ed economicità". Inoltre il rischio di gara è insostenibile. "A questo si aggiunge la scelta del bando di gara per affidare la realizzazione della scuola solo previa acquisizione della progettazione definitiva e di quella esecutiva: considerato che soltanto uno  dei concorrenti si aggiudicherà la gara, il bando di gara impegna imprese e progettisti a sostenere costi previsti intorno ai 100mila euro per la sola partecipazione".

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