Infermieri al posto dei medici in ambulanza, i sindacati insorgono

Dal 1° dicembre sulle ambulanze del 118 non ci sarà più personale medico ma solo infermieristico. La decisione dell’azienda, discussa nei giorni scorsi in assemblea, non è andata giù ai sindacati che hanno chiesto un incontro urgente.
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Economia

Aspettando il varo del piano di riorganizzazione, che ha iniziato solo ieri il percorso in Commissione, l’Azienda Usl si porta avanti con dei piccoli ma significativi cambiamenti. A farne le spese è di nuovo il Dipartimento di Emergenza. Dal 1° dicembre sulle ambulanze del 118 non ci sarà più personale medico ma solo infermieristico. La decisione dell’azienda, discussa nei giorni scorsi in assemblea, non è andata giù ai sindacati che hanno chiesto un incontro urgente.

“Da tempo – spiega Giancarlo Rosso della Cgil – l’Azienda sta procedendo con delle riorganizzazioni profonde, senza condivisione con i sindacati, anche perché dà l’atto aziendale già per approvato. Il malcontento in questa situazione è generalizzato”. Tutti gli infermieri del Dipartimento saranno chiamati quindi ad uscire sulle ambulanze ma i lavoratori, per voce dei sindacati, sollevano tutta una serie di criticità.

La riorganizzazione del personale infermieristico non andrebbe innanzitutto di pari passo con quella del personale medico. Questo, infatti, nelle scorse settimane con una lettera aperta aveva protestato contro la decisione di introdurre nel Dipartimento emergenza un “medico accettante unico” (con due ambulatori senza distinzione di specialità al posto degli attuali tre, due medici e uno chirurgico). E sembrerebbe che le proteste sollevate qualche effetto lo abbiamo sortito visto che, al momento, come riferiscono i sindacati, questa riorganizzazione si è stoppata.

“Sono due riforme organiche l’una all’altra” sottolinea Luigi Barailler del Savt “Qui nessuno è contrario ad uscire in ambulanza anzi tutti sono disposti a fare dei sacrifici ma l’azienda deve fare lo sforzo di trovare nuove risorse da assegnare al Pronto soccorso dove altrimenti si verrebbero a creare dei buchi, allungando i tempi di attesa e creando dei problemi sulla gestione dei pazienti”. In particolare i rischi maggiori i sindacati li individuano sul turno notturno dove “gli operatori sono già ai livelli minimi di assistenza”. Inoltre non tutti gli infermieri hanno una formazione adeguata ai nuovi compiti richiesti. “Infatti – spiega il Direttore sanitario Massimo Veglio – inizieranno quelli formati e gli altri li formeremo man mano.” Il Direttore sanitario ricorda come alla base di tutti questi cambiamenti vi siano i tagli al bilancio. “Tutti si domandano perché cambiare un modello eccezionale, beh bisogna cambiarlo perché non è più sostenibile. Il nostro compito ora è di confrontarci con i numeri che ci dicono che il carico sul Pronto soccorso è tale da permettere di avere del personale da impiegare sul servizio di ambulanza."

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