Condannato a 7 anni il finto 007 che aveva sottratto oltre 30mila euro a due valdostane

Gianluca Porreca, 46 anni, di Rondissone (Torino), è stato condannato dal giudice monocratico del tribunale di Aosta a sette anni di reclusione.
Il tribunale di Aosta
Cronaca

Fingendosi Colonnello dei Servizi Segreti aveva truffato due donne valdostane, sottraendo loro oltre 30mila euro. Gianluca Porreca, 46 anni, di Rondissone, in provincia di Torino, è stato condannato dal giudice monocratico del tribunale di Aosta a sette anni di reclusione. L’uomo secondo le accuse avrebbe convinto le due donne che, in quanto agente "dei servizi segreti", era immune "dai reati da lui commessi". "Voleva i soldi, minacciava di picchiare anche i bimbi delle mie amiche. Mi diceva, ‘prima che mi denunci ti ammazzo’", ha detto una delle vittime.  Il giudice Davide Paladino, che ha accolto la richiesta del pm Pasquale Longarini, ha disposto inoltre una provvisionale di risarcimento di 50.000 euro a ciascuna delle due donne, parti civili con gli avvocati Andrea Balducci e Filippo Maria Girardi.

Secondo la ricostruzione dei Carabinieri il finto 007 andava in giro per locali valdostani frequentati da donne 40enni sole e le adescava con fantastici racconti delle sue missioni sotto copertura facendole innamorare. Si “fidanzava” con loro e spariva per lunghi periodi per compiere le sue avventurose missioni. In realtà l’uomo tornava a casa dalla moglie e 4 figli.

Quando la relazione si faceva “stabile” diceva di essere inseguito da servizi segreti internazionali, di essere in pericolo di vita e che non doveva lasciare alcun tipo di traccia per cui si faceva intestare, schede telefoniche, carte di credito e bancomat delle “fidanzate”. Non contento si faceva dare migliaia di euro in denaro contante costringendo le povere malcapitate a fare prestiti con parenti e aprire mutui in banca. 

I Carabinieri dopo aver ricostruito la truffa avevano denunciato l’uomo e sequestrato tutte le carte di credito, bancomat, postepay ed addirittura cambiali in bianco firmate dalle donne con fotocopie dei documenti d’identità.
 

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