“Amate la natura? Non venite in Valle d’Aosta”. Stefano Unterthiner contro la Regione

Nel mirino del fotografo alcune scelte fatte dall'Amministrazione regionale come i Parc Animalier, la caccia, il collegamento sciistico fra Valtournenche e Val d'Ayas e ancora la pratica dell'Eliski.
Stefano Unterthiner
Società

"Amanti della natura, delle passeggiate in montagna, della fotografia naturalistica. Non venite in Valle d’Aosta" o ancora "Boicottate la Valle d’Aosta, troppo bella per i valdostani." Sono le dure parole di Stefano Unterthiner, il famoso fotografo naturalista, una delle firme importanti del National Geographic, in un lungo post sulla propria pagina Facebook attacca l’Amministrazione regionale.  Nel mirino del fotografo i Parc Animalier, già oggetto di critiche da parte di Legambiente, la caccia, il collegamento sciistico fra Valtournenche e Val d’Ayas e ancora la pratica dell’Eliski.

"Li chiamano “Parc Animalier” – scrive Unterthiner –  perché come sapete qui c’è il bilinguismo e quando fa comodo si ricordano di usarlo: Parc Animalier è molto più “vendeur” di un semplice “zoo”; ma questi tristi recinti che imprigionano qualche animale selvatico, altro non sono che volgari zoo. In tutto il mondo i giardini zoologici vengono chiusi e boicottati (a parte pochissimi, che svolgono importanti progetti di conservazione su specie minacciate) perché considerati poco didattici. In Valle d’Aosta se ne aprono due e per di più alle porte di aree protette, dove gli stessi animali tenuti in gabbia è possibile osservarli in natura. La follia totale".

Due anni fa il fotografo scese in campo contro la scelta della Cofruits di regalare casse di mele in cambio dell’abbattimento delle ghiandaie e ora Unterthiner torna sulla questione. "È notizia di ieri la decisione di abbattere 4500 ghiandaie (ma anche gazze, cornacchie nere e grigie), nei prossimi cinque anni, per “proteggere” i meleti della Valle. …  decisione che non ha nessun fondamento scientifico, ma che fa contenti i coltivatori e naturalmente i cacciatori (che parteciperanno agli abbattimenti anche fuori dalla stagione venatoria)". 

E sulla caccia tout court. "Se poi venite a visitare la Valle d’Aosta in autunno, una domenica per esempio, avrete buone possibilità di incontrare qualche cacciatore sul vostro sentiero. Sì, perché una regione che spende milioni per la promozione turistica autorizza la caccia anche di domenica (quest’anno, la caccia apre il 14 settembre, una domenica naturalmente). E pazienza per la pace delle famiglie di turisti (e locali!), che hanno voglia di passeggiare in un bosco senza sentire spari e incontrare cacciatori con le armi in mano".

Il fotografo ricorda poi i mille alberi che dovranno essere abbattuti al Col di Joux per allargare la pista da sci o il collegamento sciistico fra la Valtournenche e la Val d’Ayas. "Chi governa la regione, della natura se ne frega. La regione vuole soltanto i soldi dei turisti, niente altro. Mi fanno ridere questi politicanti locali che declamano le bellezze della regione, che da buoni “valdotain” si vantano di trascorrere anche le vacanze estive nella Vallée, ma che non hanno nessun reale interesse a proteggere il territorio" commenta lapidario Unterthiner.

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