Corte dei Conti: assolto ex Assessore Agnesod, condannato dirigente regionale

La magistratura contabile ha condannato oggi il dirigente regionale Carlo Salussolia a risarcire 27.364,26 euro. La sentenza fa riferimento a una collaborazione, affidata dal 2001 al 2011 alla stessa persona.
Il procuratore della Corte dei Conti Claudio Chiarenza
Cronaca

La Corte dei Conti ha assolto l’ex assessore regionale al Bilancio Gino Agnesod dall’accusa di presunto danno erariale per il "demansionamento di una dirigente". La Procura gli contestava 63.193,93 euro, insieme a un ex-coordinatore, pari al 50% della retribuzione di una allora dirigente tra il 2001 e il 2003, quando fu trasferita al Servizio controllo di gestione, all’epoca "non attivato". Per i giudici è una vicenda "gestita in maniera non certamente ottimale" ma manca la "colpa grave".

I giudici non hanno accolto la richiesta, da parte del procuratore regionale della Corte dei Conti Claudio Chiarenza, di riunire il giudizio con quello dell’ex coordinatore regionale Cesare Gerbelle, a cui era contesta l’altra metà del presunto danno erariale. Per arrivare all’udienza dello scorso 25 giugno, il procuratore aveva dovuto attendere l’esito dei contenziosi tra la ex-dipendente e l’amministrazione.

Nella sentenza i giudici hanno spiegato le motivazioni che hanno portato all’assoluzione. "La dirigente, decaduta automaticamente dall’incarico dopo tre anni, è stata assegnata a ricoprire altro incarico". Tuttavia "non avendo l’interessata precedenti esperienze in materia, ha frequentato corsi di formazione, fatto che non può certo costituire una forma di demansionamento". Poi, terminati i corsi, la dirigente è stata "effettivamente addetta ad una struttura di fatto inesistente, quanto a personale e risorse" per "poco più di anno". Si tratta quindi di una "situazione indubbiamente complessa e di soluzione non semplice e lineare" in cui però manca "l’elemento soggettivo della colpa grave". 

Sempre la magistratura contabile ha condannato oggi il dirigente regionale Carlo Salussolia a risarcire 27.364,26 euro. La sentenza fa riferimento a una collaborazione, affidata dal 2001 al 2011 alla stessa persona, per la creazione di un archivio informatico da parte del Servizio tutela del paesaggio dell’assessorato Istruzione e cultura. Per i giudici "la sostanziale automatica reiterazione di tali incarichi di collaborazione" viola il "principio costituzionale di accesso concorsuale al pubblico impiego". 

La procura aveva contestato un danno erariale di 54.728,52 euro, corrispondente ai compensi degli ultimi cinque anni di collaborazione (per i precedenti è scattata la prescrizione). Cifra che è stata dimezzata dai giudici sia per l’"apporto della Giunta alla determinazione della situazione di fatto" e sia per la "buona fede del dirigente" che "non risulta aver ricavato alcun profitto personale, e della prassi consolidata all’epoca dei fatti di utilizzare gli incarichi esterni in maniera diffusa".

 

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