Aosta: ‘Mastrociliegia’, ‘Isola che non c’è’ e Cittadella dei Giovani a rischio chiusura

I tre contratti sono in scadenza ed il Comune sta cercando di ripensarli. L'Assessore Paron: "Si stanno verificando tutta una serie di difficoltà sia nel rinnovarli che nel ribandire una gara d'appalto".
Paron
Politica

La ludoteca ‘Mastrociliegia’ di Corso Battaglione; ‘L’Isola che non c’è, il servizio di doposcuola a Quartiere Dora e la Cittadella dei Giovani. Tre realtà diverse, tre problemi imminenti per l’amministrazione comunale di Aosta.

A tirare fuori le spinose questioni è stato questa mattina in conclusione di lavori della III Commissione consiliare, senza troppi giri di parole, l’Assessore comunale all’Istruzione e Cultura Andrea Edoardo Paron: “Questi tre servizi sono attualmente in scadenza contrattuale – spiega – e si stanno verificando tutta una serie di difficoltà sia nel rinnovarli che nel ribandire una gara d’appalto. In questo momento siamo impegnati a fare delle profonde riflessioni sia sull’utilità dei servizi e che sui costi, e stiamo esplorando anche altre strade come l’immaginare una compartecipazione tra pubblico e privato”.

Tre situazioni diverse, con problemi diversi da affrontare, ed urgenze diverse.
Anzitutto l’appalto di due di questi servizi, ‘Mastrociliegia’ e ‘L’Isola che non c’è’, scadranno tra quattro giorni, ovvero il 30 giugno: “Abbiamo anche tentato di allineare i due servizi in forma allargata per tutta la città – spiega Paron – e prorogato i servizi al 30 giugno, ma questi non sono servizi così frequentati nel periodo estivo. Da settembre il problema però si porrà di nuovo. Stiamo immaginando soluzioni che prevedano un sostanzioso abbattimento dei costi, anche perché questi servizi non sono assimilabili a quelli erogati dalle Comunità Montane (quindi esclusi dal Patto di Stabilità, ndr.) come vale invece per i centri estivi. Su questa tematica conviene confrontarci nuovamente in Commissione”.

Discorso molto diverso, invece, per quel che riguarda la Cittadella dei Giovani: “È un tema più complesso – ammette Paron – anche perché c’è un servizio da rivedere e da ricalibrare dal punto di vista economico e da ripensare sotto tanti aspetti, anche sulle potenzialità della struttura. È un’attività fortemente finanziata sia dal Comune che dalla Regione, ed il cosiddetto ‘stallo alpino’ ha impedito di avere interlocutori per pianificare il futuro. L’appalto scade a fine anno e bisognerà capire cosa fare”.

Alcune attenuanti Paron le trova però nella contingenza economica e nella continua ‘precarietà’ legislativa che stiamo vivendo: “È complicato anticipare i problemi – conclude l’Assessore – per le continue situazioni critiche che non consentono di fare ragionamenti a lungo termine. Alcune risorse prima sono a disposizione e poi non ci sono più o non possono essere spese, e l’attività programmatoria è complicata, come spesso lo è confrontarsi con il mondo delle società cooperative. Oggi siamo arrivati un po’ ‘sotto-data’ alla scadenza di questi appalti ma l’impegno c’è. I servizi sociali sono salvaguardati, teniamo d’occhio anche politicamente servizi per i nostri bambini ed i giovani”. 

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