Crisi regionale, lo stallo continua e l’UV cerca di ricompattarsi

I Consiglieri “che sono stati oggetto di numerose e false allusioni hanno stigmatizzato l’uso distorto di informazioni, prive di fondamento, che sono state in molti casi estremamente lesive e hanno ribadito la loro convinta appartenenza al Gruppo UV".
La sede dell'Union valdotaine
Politica

Il prossimo Consiglio regionale non ancora è stato convocato e nel frattempo l’Union Valdôtaine cerca di ricompattarsi. Questo pomeriggio il Gruppo consiliare si è riunito in Avenue des Maquisards per analizzare la situazione politica, ma soprattutto, per fare “chiarezza definitiva sulle diverse illazioni fatte da più parti, riguardo alla presunta costituzione di gruppi autonomi al di fuori da quello dell’UV o, ancora, su possibili migrazioni di qualche Consigliere verso altre formazioni politiche”.

In particolare, i Consiglieri “che sono stati oggetto di numerose e false allusioni hanno stigmatizzato l’uso distorto di informazioni, prive di fondamento, che sono state in molti casi estremamente lesive nei confronti molti di loro e hanno ribadito la loro convinta appartenenza al Gruppo dell’UV ed all’Union Valdôtaine”. Alla riunione mancavano Leonardo La Torre e il solito assente giustificato (per cure mediche, ndr), Pino Isabellon.

I diversi intervenuti hanno concordato sulla “necessità di evitare le elezioni anticipate, poiché il ricorso alle urne sarebbe totalmente irresponsabile ed assai dannoso per tutta la Comunità valdostana. Le elezioni anticipate porterebbero, infatti, a una paralisi prolungata, di molti mesi, dell’amministrazione, quando, al contrario, sarebbe necessario al più presto dare continuità all’azione amministrativa”. Invece il Mouvement rilancia, sottolineando come serva "lavorare per costituire un Governo regionale ampio, attorno a un programma che ponga delle priorità essenziali, per dare risposte immediate ed urgenti alla difficile situazione venutasi a creare a seguito della crisi politica in corso”.

Parole che, confortate dagli ultimi fatti, confermano il riavvicinamento di una parte dei “responsabili”, avvenuto nelle ultime ore. “Le versioni ora collimano di nuovo, dopo essersi allontanate in questi giorni”. Laurent Viérin ha spiegato così, questo pomeriggio, in una conferenza stampa improvvisata dai gruppi di minoranza dopo una riunione informale dei capigruppo, la questione dei pareri degli uffici riguardanti la convocazione del prossimo consiglio regionale. Le versioni erano quelle delle Presidente Augusto Rollandin, che dall’inizio della crisi indica come unica strada percorribile la mozione di sfiducia costruttiva nei suoi confronti, e quella degli uffici della presidenza, secondo i quali, in virtù della decadenza degli assessori e del Presidente della Regione, sarebbe bastato chiedere una convocazione urgente per nominare il nuovo esecutivo.

Dopo approfondimenti giuridici, però, come spiega Viérin, le due versioni sono tornate a combaciare: il Presidente Rollandin è ancora in carica e quindi alla minoranza, per ribaltare la situazione, serve la mozione di sfiducia costruttiva. Il colpo di scena di oggi, secondo alcune fonti, sarebbe un chiaro segnale del riavvicinamento di Emily Rini al Presidente Rollandin. Allo stesso modo, sembra sempre meno probabile l’uscita di Antonio Fosson, che non sarebbe riconfermato alla Sanità, e di Pino Isabellon. Resta ancora incerta invece la posizione di Ego Perron e Claudio Restano, che a questo punto cambiando casacca potrebbero reclamare una delle poltrone della nuova Giunta. La Stella Alpina, ancora una volta, per il momento rimane alla finestra.

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