Il ciclone ‘The Avengers: Age of Ultron’ si è abbattuto in Valle d’Aosta in una settimana piena di appuntamenti ed indiscrezioni, tra set blindati e fughe di notizie, e come è arrivato si è allontanato senza lasciare traccia alcuna. Nessuna traccia visibile, almeno, anche se quello che è rimasto nel profondo è un’esperienza unica per chi l’ha vissuta dall’interno: “Essere stati presente – ci spiega una delle comparse che ha lavorato con la troupe nei freddi giorni a Verrès – e vedere la ‘vita’ sul set è stata una sensazione entusiasmante. È stato molto interessante vedere da vicino una produzione hollywoodiana composta da grandi professionisti, ma tutti molto disponibili”.
Un’attenzione non facile da realizzare viste le tante comparse, circa 400, utilizzate in Valle: “Da un lato ti spostano un po’ come un pacco ma l’organizzazione all’interno è perfetta. Appena arrivavi al Palais Saint-Vincent firmavi il contratto giornaliero e dopo trucco e parrucco venivi portato sul set. Nulla era lasciato al caso e tutti sapevano esattamente cosa dovevano fare. La troupe è stata anche molto paziente, ci spiegavano di continuo cosa fare, come interpretare la parte anche se eravamo semplici comparse. La cosa sconvolgente è stata la cura minuziosa dei dettagli e anche la disponibilità. Nel freddo di Verrès, vestiti da poveri Sokoviani, ogni tanto qualcuno della troupe ci chiedeva, scherzando: ‘‘Ma chi ve l’ha fatto fare?”.
Un po’ di stanchezza e di fatica, ma anche tanta soddisfazione: “Ho partecipato senza aspettative e credo che il segreto di tutto sia essere delle persone curiose. È bello sapere di essere stato lì, di andare a cercare la propria faccia quando uscirà il film, magari anche solo in un fotogramma ed è interessante aver potuto vedere da dentro qualcosa che vedranno milioni di persone in tutto il mondo e poter notare quanto lavoro e organizzazione ci sia dietro ad un film del genere”. L’entusiasmo per un’esperienza unica ha portato alcune comparse ad aprire un gruppo su facebook dove condividere ricordi, fotografie e cimeli "trafugati" dal set.
Un’esperienza che però, stando ad alcune indiscrezioni, potrebbe non essere del tutto terminata. Voci insistenti danno infatti la produzione di Avengers 2 pronta a tornare tra un mese circa al Forte di Bard per alcune scene di interni molto circoscritte che erano state previste.
Notizia succulenta che fa il paio con un’indiscrezione ancora più clamorosa: chi infatti si è lamentato per lo scarso ritorno d’immagine che una Valle d’Aosta camuffata da villaggio dell’Est Europa avrebbe portato potrebbe doversi rimangiare la parola. Sembra infatti che la fortezza senza nome del malvagio Barone nazista Wolfgang Von Strucker – interpretato sul grande schermo dall’attore tedesco Thomas Kretschmann – potrebbe vedersi battezzata direttamente ‘Fort Bard’, come l’appellativo che la troupe usava durante la lavorazione del film.
Un’indiscrezione che apre le porte anche alla possibile comparsa del Teatro Romano di Aosta nel film: le riprese presso il monumento infatti non sono state realizzate per motivi di tempo, ma il teatro è stato ampiamente fotografato e scansito in 3D dalla troupe.
E anche se la trama è ancora oscura si può sicuramente asserire che se ‘The Avengers: Age of Ultron’ sarà senza dubbio un successo planetario al botteghino sulla falsa riga del suo predecessore, terzo assoluto per incassi nella storia del cinema – dietro ad ‘Avatar’ e ‘Titanic’ – con oltre un miliardo e mezzo di dollari, sarà sicuramente il film più visto in Valle d’Aosta l’anno prossimo. L’appuntamento è ora al cinema, a maggio 2015, a cercare di riconoscere sul grande schermo le nostre montagne, i nostri amici e i nostri conoscenti.
Riprese del film “The Avengers: Age of Ultron” a Verrès – Foto di Romuald Desandré
Riprese del film “The Avengers: Age of Ultron” ad Aosta – Foto di Romuald Desandré
Riprese del film “The Avengers: Age of Ultron” ad Aosta – Foto di Romuald Desandré
