Crisi, si arrendono due storiche aziende. In liquidazione Alpicar e Valdostana Carni

Volkswagen Italia ha deciso di revocare il marchio ad Alpicar. A spiegare la crisi dell'auto in Valle un dato: nel 2007, anno pre-crisi, 9000 immatricolazioni di auto, nel 2013, poco meno di 3000.
Economia

La crisi morde i consumi delle famiglie e genera un effetto domino che non risparmia neanche i marchi storici, costretti ad abbassare le serrande o a doversi reinventare. A risentire maggiormente della crisi, complice anche il caro-carburanti e assicurazioni, è soprattutto il mercato dell’auto. Un dato fotografa meglio di altri la situazione in Valle d’Aosta: 9000 le macchine immatricolate nel 2007, anno pre-crisi (al netto delle registrazioni che avvenivano in Valle d’Aosta per ragioni fiscali), 2900 circa quelle che saranno immatricolate quest’anno. Una situazione che ha portato Volkswagen Italia a decidere di revocare il marchio ad Alpicar, storica concessionaria alle porte di Aosta, attiva dal 1968.
La messa in liquidazione della società, con 19 dipendenti, risale al settembre scorso e oggi si è svolto il primo faccia a faccia con i sindacati nella sede di Confindustria.

“Da alcuni anni – spiega il titolare di Alpicar, Ettore La Carrubba – andavamo avanti a fatica, anche registrando perdite, ma la scelta di liquidare non è stata nostra ma della Casa madre che sta rivedendo le reti a livello nazionale andando a revocare il mandato a quelle che si trovano sotto una certa soglia di immatricolazioni”.

Sulle ceneri della storica concessionaria Volkswagen-Audi sorgerà, secondo indiscrezioni, una nuova società che vedrà coinvolti alcuni degli attuali dipendenti e che andrà a continuare l’attività di manutenzione delle vetture tedesche. Una soluzione che dovrebbe andare a salvare le attuali maestranze ma di cui il titolare di Alpicar non vuole al momento parlare.

Ad arrendersi alla crisi è anche un altro nome storico dell’industria locale: la Valdostana Carni srl. La società si trova da un mese in liquidazione. La storia dell’azienda parte nel 1950 quando al Ponte di Pietra Francesco Borla e la moglie Miranda Pession aprono la loro macelleria. Nel 1968 il signor Borla fa costruire a Pollein, dove ha tuttora sede l’azienda, uno stabilimento di 600 mq volto a rifornire le macellerie della Valle d’Aosta. Nel tempo la struttura, guidata oggi dal figlio del fondatore, Sergio Borla, si amplia arrivando ai 3000 mq attuali con in più un magazzino frigorifero di 100 mq per circa mille quintali di carne lavorata in media a settimana.

“Abbiamo dovuto mettere in liquidazione la società – conferma Sergio Borla – perché abbiamo avuto dei problemi con dei clienti storici che non hanno onorato i nostri crediti.” Per la Valdostana Carni la liquidazione non dovrebbe coincidere con la chiusura dell’attività. Sembra infatti sia in corso una trattativa per rilevare una parte di azienda. Il confronto con le parti sociali in questo caso è solo all’inizio e bisognerà quindi aspettare le prossime settimane per conoscere la sorte dei 26 dipendenti attualmente in forza alla Valdostana Carni.
 

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