Esuberi Casinò, il Savt: “La vicenda è stata spettacolarizzata”

In una nota il sindacato spiega come "Non sarà accettata nessuna riorganizzazione o riduzione dei costi del personale presenti e futuri fatta in maniera unilaterale da parte dell'azienda. Il percorso dovrà essere frutto di un progetto condiviso".
Il casinò di Saint-Vincent
Politica

"Non sarà accettata nessuna riorganizzazione o riduzione dei costi del personale presenti e futuri fatta in maniera unilaterale da parte dell’azienda. Il percorso dovrà essere frutto di un progetto complessivo condiviso e concordato con i lavoratori e le loro rappresentanze territoriali e aziendali." A sottolinearlo è in una nota il Savt che oggi ha riunito la segreteria e il direttivo del SAVT/Casinò per analizzare i contenuti del piano industriale, presentato dall’azienda ai rappresentanti dei lavoratori nei giorni scorsi.

Il sindacato innanzitutto "stigmatizza e condanna il metodo utilizzato fino ad oggi caratterizzato da una “spettacolarizzazione” e strumentalizzazione mediatica di tutta la vicenda, con la divulgazione di notizie e cifre non sempre corrispondenti al vero che hanno ottenuto come unico risultato quello di creare grande preoccupazione e risalto tra i lavoratori e tra l’opinione pubblica senza che fosse data una corretta informazione su quanto stia realmente accadendo. "

Il Savt accoglie poi con favore la volontà di investire nei prossimi tre anni circa 38 milioni di euro per il marketing. "Si ritiene però – scrive nella nota il sindacato –  che per far sì che una cifra di tale entità venga sfruttata al meglio ci si debba avvalere di professionalità in grado di svolgere nel migliore dei modi un ruolo che sarà di vitale importanza per la sopravvivenza dell’azienda stessa".

Infine sui prepensionamento il Savt si dice favorevole "alla possibilità di avviare un percorso che possa portare a collocare a riposo senza penalizzazioni coloro che hanno già maturato il diritto alla pensione. Nell’ottica di un ringiovanimento della forza lavoro sarebbe importante anche prevedere un meccanismo volontario che permetta di lasciare l’azienda a quei lavoratori ai quali mancano pochi anni per raggiungere il diritto alla pensione."

 

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