Vallone dell’Alleigne, Legambiente: “Non è vero che la pista è utile agli alpeggi”

Alessandra Piccioni, Presidente di Legambiente Vda spiega in una conferenza stampa la scelta di rivolgersi al Tar per bloccare il progetto di costruzione di una strada trattorabile nel vallone dell'Alleigne che andrà a sostituire la mulattiera medievale.
Società

"In 13 anni di attività del nostro circolo questo è il terzo ricorso che facciamo." Alessandra Piccioni, Presidente di Legambiente Valle d’Aosta spiega in una conferenza stampa la scelta di rivolgersi al Tar per bloccare il progetto di costruzione di una strada trattorabile nel vallone dell’Alleigne che andrà a sostituire la mulattiera risalente al basso medioevo. "Dopo 3 anni di scambi fitti di lettere e missive, in cui come nostra abitudine si è tentata la via del dialogo con le amministrazioni coinvolte – sottolinea Piccioni –  abbiamo compreso che non esistevano altre strade".

L’Associazione ha deciso quindi di scendere in campo a difesa della mulattiera e nelle scorse settimane ha presentato un ricorso al Tar accompagnato da una richiesta di sospensiva dei lavori, accolta venerdì scorso dai giudici amministrativi, in attesa dell’udienza prevista per il 18 di settembre.

"La mulattiera – spiega la vicepresidente di Legambiente Valle d’Aosta, Rosetta Bertolin – è un’opera di ingegneria medievale, un’opera culturale riconosciuta da alcune leggi che la proteggono. E’ una testimonianza sulla storia e la civiltà agricola e inoltre è l’unico esempio in Europa di pavimentazione in serpentiniti". Lungo la mulattiera è poi possibile hanno ricordato i rappresentanti di Legambiente trovare cappelle votive, muri a secco a monte e mourdzies (accumuli da spietramento) a valle e altri reperti culturali come una crottin (cantina per i formaggi), ruderi di case e di rascard).  "Un pezzo di storia" che il progetto contestato, tra le località Outre l’Eve (1223 mt) e Pian Bouc (1370 m) andrebbe a distruggere per sempre.

Ad oggi sono stati realizzati tre lotti di lavori, il primo nel 2010 come saggio costruttivo, autorizzato dalla Sovrintendenza ai beni culturali aveva l’obiettivo di "recuperare l’esistente". Dal secondo lotto in poi l’autorizzazione riguardava anche l’ampliamento a 2,50 metri della mulattiera, oggi a 1,30/1,70 m. "Con la conseguenza – sottolinea Bertolin – che i sassi e i muretti di sostegno sono stati distrutti per esseri rifatti." L’ultimo lotto è stato terminato nella primavera scorsa mentre con l’estate avrebbero dovuto terminare anche il quarto lotto, quello megli conservato e con più reperti.

Legambiente contesta al comune di Champorcher e alla regione delle irregolarità nel processo amministrativo. "Abbiamo rilevato un eccesso di potere per contradditorietà. Nel 2009 la sovrintendenza aveva dato delle prescrizioni in linea con la tutela dell’opera prevista. I successivi lotti sono invece stati autorizzati senza più prescrizioni. Manca poi la relazione di incidenza, obbligatoria quando si fanno lavori in zone protette. Inoltre c’è un eccesso di potere per illogicità ovvero si dice che la pista servirà agli alpeggi ma il punto finale in cui è previsto che si fermino i lavori in progetto, Pian Bouc, è ancora lontano dagli alpeggi".

L’Associazione propone quindi al Comune di pensare a strade alternative come una monorotaia, peraltro già in funzione fra l’alpeggio di Ourty e quello di Vercoche, una teleferica o ancora ritornare a usare i muli.

"La nostra paura – spiega ancora Piccioni – è che si ripeta la storia di Comboé dove da quando è stata fatta la strada gli escursionisti non passano più". 

Aspettando la sentenza del Tar, Legambiente organizza un’escursione il 18 agosto nel Vallone dell’Alleigne per fare toccare con mano l’importanza di salvaguardare la mulattiera. "Stiamo pensando anche – conclude Piccioni – di interpellare il Ministro".

 

 

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte