Microcomunità di Perloz, sempre più incerto il futuro della struttura

Il Consiglio dei Sindaci della Comunità Montana Mont Rose del 23 maggio scorso ha deciso di procedere con la risoluzione del contratto stipulato con la ditta che aveva vinto l'appalto per l'ampliamento.
Società

Si fa sempre più nebuloso il destino della struttura per l’accoglimento degli anziani non autosufficienti di Perloz. I lavori di ampliamento dell’edificio infatti si sono arenati da tempo, ed ora sul futuro della microcomunità grava un pesante clima di indecisione. L’iter stesso dei lavori, oltretutto, è stato molto irregolare e le molte inadempienze attribuite alla ditta CO.GE.IM s.r.l. hanno fatto sì che durante il Consiglio dei Sindaci della Comunità Montana Mont Rose del 23 maggio scorso si decidesse di procedere con la risoluzione del contratto stipulato con CO.GE.IM stessa, ditta che aveva vinto l’appalto per l’ampliamento per 1 milione e 300 mila euro circa, il 15 marzo 2012.

Le motivazioni della richiesta dei Sindaci sono precise quanto impietose: “per il grave inadempimento dell’impresa esecutrice concretatosi nella mancata ottemperanza agli ordini impartiti dalla direzione dei lavori e nella mancata ripresa delle lavorazioni dopo la pausa invernale” e, soprattutto, “per il grave il ritardo ad oggi accumulato, non più recuperabile nei termini previsti dal crono programma dei lavori”.

Il ritardo, quantificato dal Consiglio dei Sindaci, dà l’idea della gravità della situazione: “Dalla data di consegna dei lavori alla data odierna (22 maggio 2013) – si legge nella delibera – sono trascorsi 436 giorni dalla consegna dei lavori (76,49%) a fronte di una produzione pari al 32,83% e che in base alle previsioni del crono programma di contratto risultano iniziate ma in grave ritardo le seguenti lavorazioni: realizzazione del cappotto termico; impianto idro-termo-sanitario, impianto elettrico, impianto solare; sebbene previste nel cronoprogramma non risultano ancora iniziate le seguenti lavorazioni: sottofondi, controsoffitti, intonaci interni ed esterni, pavimenti e rivestimenti, tinteggiature interne ed esterne e impianto geotermico”.

Ai problemi strutturali, poi, si aggiunge l’incuria, giacché l’abbandono del cantiere ha fatto sì che le strutture cominciate e mai finite versino ora in uno stato di degrado.
“La risoluzione del contratto con CO.GE.IM – ha dichiarato la Presidente della Comunità Montana Mont Rose Ornella Badéry – farà sì che i lavori saranno portati avanti dalla ditta classificatasi seconda nella graduatoria della gara d’appalto”, ma permane il problema fondamentale dei lavori che dovevano essere terminati ad ottobre e per i quali si è comprensibilmente in alto mare. La Presidente, ben conscia della situazione, spera comunque in una rapida ripresa dei lavori: “Fare una previsione è difficile – spiega Badéry – ma la mia speranza è che il tutto possa essere di nuovo operativo entro i prossimi 4 mesi”.

A margine della vicenda c’è stata poi una sentenza di condanna del Tribunale Ordinario di Torino nei confronti di CO.GE.IM e della Comunità Montana Mont Rose a corrispondere 6.558,24, a causa di un licenziamento illegittimo subito, a favore di un ex dipendente di CO.GE.IM stessa. La cifra da versare, più le spese legali, comunque non pertiene alla Comunità Montana: “Il problema dell’ex dipendente – conclude la Presidente Badéry – è tutta della ditta COGEIM. Si tratta infatti di un’escussione sul credito della COGEIM stessa e non di un debito della Comunità e di fatto questi soldi vengono prelevati dalla cauzione data alla ditta”.

 

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