Trattamento a freddo dei rifiuti, una commissione speciale per gli scenari futuri

Passa la proposta della maggioranza: via libera a una commissione composta da da 7 consiglieri di maggioranza e 2 di minoranza. Bocciata la risoluzione di PD e Alpe per un tavolo tecnico allargato.
Valle virtuosa in Consiglio regionale
Politica

Dopo che 50mila valdostani hanno bocciato il progetto del pirogassificatore, ora la strategia per la gestione dei rifiuti torna ad essere decisa nelle stanze del “Palazzo”. Sarà una commissione speciale interna al Consiglio Valle a ridefinire gli scenari per il trattamento a freddo. Durante i lavori di oggi dell’assemblea legislativa regionale, infatti, è passata la risoluzione – contrari Alpe e PD – avanzata dai partiti che sostengono la Giunta: a trattare la questione sarà un organismo composto da 7 consiglieri di maggioranza e 2 di minoranza. Bocciata invece la proposta dell’opposizione che chiedeva tavolo tecnico composto dal presidente della Regione, dall’assessore all’Ambiente, dai presidenti delle Comunità montane, dai rappresentanti del Cpel, dai consiglieri della quinta commissione consiliare, dai tecnici e rappresentanti del “Comitato del Sì” accorsi in Consiglio ad ascoltare il dibattito.

“Se c’è un luogo che non può essere il luogo di un dialogo aperto con i cittadini – contesta invece Roberto Louvin di Alpe – questo è proprio è la commissione speciale i cui lavori sono segreti. Invece la strategia della giunta Rrollandin è di guadagnare tempo: “Ha da passà a nuttata”. “Qui qualcuno vuole già sovvertire l’esito del referendum – dice dalle fila del PD, Raimondo Donzel – e invece oggi bisogna decidere insieme sul futuro senza perdere tempo. Il termine di marzo è troppo a ridosso delle elezioni politiche ed è evidente che la maggioranza non vuole cambiare nulla rispetto allo status quo. Questa proposta così com’è è irricevibile”.

A difendere la proposta della maggioranza c’è ancora l’assessore all’Ambiente, Manuela Zublena: “Il sogno dei rifiuti zero è affascinante, ma tutte le scelte devono essere declinate in modo fattibile. I sogni possono indirizzare, ma poi servono scelte concrete. Ora devono essere sentite le diverse associazioni di cittadini e questo richiede un ampio confronto, non trascurando nessuna componente. La commissione speciale consiliare ha questo ruolo. Va detto che esiste già l’osservatorio regionale dei rifiuti che può essere un supporto per la commissione speciale. Saranno questi gli strumenti più snelli più veloci per analizzare la questione”.

E dopo un lungo silenzio dall’esito del referendum che ha sovvertito le scelte della Giunta prende infine la parola anche il presidente della Regione. “Il suo silenzio è indicativo della considerazione che lei ha della comunità valdostana” accusa Roberto Louvin. “Del silenzio si può dare l’interpretazione che si vuole” si difende Rollandin che sulla risoluzione della minoranza dice: “E’ un’invenzione che non esiste, è un’aberrazione giuridica. E’ giusto sentire tutte le associazioni, tutte le posizioni. E questo la commissione speciale lo può fare”. Poi il presidente della Regione affronta la valutazione politica. “Noi abbiamo rispetto per i cittadini. E con questo rispetto abbiamo difeso una scelta presa dall’aula del Consiglio Valle a suo tempo. E sempre nel rispetto del risultato referendario, ora l’unica via praticabile è quella di una commissione speciale”. Poi Rollandin si sofferma sulla campagna referendaria: “Ci sono stati troppi eccessi, la campagna è entrata nelle scuole, si è esagerato. Voglio invece rendere merito a Valle responsabile che è andata a spiegare una scelta sul territorio”. 

La Commissione, che sarà nominata nel corso della prima seduta utile del Consiglio Valle, dovrà rimettere al Presidente del Consiglio, entro il mese di marzo 2013, una relazione conclusiva del proprio operato.

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