In due anni sono raddoppiate le adozioni in Valle Aosta

Ai corsi della Regione nel 2009, 2010 e 2011 hanno partecipato rispettivamente 15, 10 e 14 coppie cui sono corrisposti 4 abbinamenti nel 2009, 5 nel 2010 e ben 8 nel 2011. L’associazione valdostana annovera, ad oggi, 30 coppie iscritte.
Società

“Elaborare linee guida per l’individuazione di soluzioni organizzative e normative idonee ad assicurare l’accoglienza scolastica e la piena integrazione socio culturale dei minori adottati”: è questo lo scopo primario del decreto del Ministero dell’Istruzione e della ricerca del 12 giugno 2011 che si rivolge alle istituzioni scolastiche di tutta Italia e di cui si è discusso stamane presso la sede del CSV ad Aosta.

Del gruppo tecnico nazionale di studio e lavoro fa parte il Coordinamento delle Associazioni Familiari Adottive e Affidatarie in rete (CARE) presente attivamente sul territorio nazionale dal 2009, ma costituitosi formalmente dall’ottobre 2011, oggi attivo in 17 Regioni e 43 Province. L’età media degli adottati, in Italia circa 4000 all’anno, è di sei anni.

“Quella dei bambini adottati è una situazione del tutto peculiare, diversa sicuramente da quella dei figli di famiglie migranti:questi ultimi possono contare sul sostegno della famiglia e non subiscono uno sradicamento drastico dal loro precedente stile di vita come è invece per gli adottati”, sottolinea caldamente Monya Ferritti Presidente del Care. Spesso le esigenze di integrazione nella nuova famiglia e i tempi necessari per costruire solidi rapporti affettivi si scontrano con una rigida applicazione della normativa inerente al loro inserimento nella scuola dell’obbligo. Questo, assieme all’attuazione di strategie per l’integrazione degli alunni stranieri in classe, alla promozione di attività di integrazione da riservare al personale scolastico, alla elaborazione di percorsi didattici flessibili,alla stipulazione di protocolli di intesa tra partner istituzionali e organismi del terzo settore, saranno i punti cardine della nuova normativa di inserimento.

Tra i soci fondatori e aderenti di Care c’è la valdostana AGAPE, associazione che opera sul territorio regionale a sostegno delle famiglie adottive. “Non bisogna mai dimenticare che si tratta di bimbi che non sono mai stati figli e che, pertanto, si approcciano alla vita in maniera meno decisa degli altri” evidenzia il Presidente di Agape Rossana Ruggeri. Il fenomeno dell’adozione in Valle è tutt’altro che marginale: ai corsi del 2009, 2010 e 2011 hanno partecipato rispettivamente 15,10 e 14 coppie cui sono corrisposti 4 abbinamenti nel 2009 (per “abbinamento” si intende l’incontro effettivo tra famiglia adottiva e bambino), 5 nel 2010 e ben 8 nel 2011. L’associazione valdostana annovera, ad oggi, 30 coppie iscritte.

Anche Mariagrazia Fois, assistente sociale che da anni si occupa di adozioni ribadisce come: “L’adozione sia un modo di diventare papà e mamma ponendo l’attenzione su un bambino abbandonato. Non bisogna mai dimenticare che protagonisti dell’adozione sono i bambini e non le coppie.”

“Le istituzioni scolastiche fino ad ora si sono dimostrate solerti e disponibili” precisa con soddisfazione Monya Ruggeri, anche perché “si trovano sole e senza strumenti”. L’auspicio è quello di poter elaborare al più presto linee guida riguardanti l’inserimento di questi ragazzi che possano costituire un valido appoggio per le scuole ai fini del loro inserimento e che si possano rivolgere in via residuale anche a ragazzi stranieri, in una società mai come ora così multietnica e multiculturale.
 

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