Il Sole 24 Ore spara su Rollandin: “la Valle, un pezzo di sud in mezzo alle Alpi”

Il quotidiano economico oggi, mercoledì 25 gennaio, dedica una pagina intera alla Valle d’Aosta e al suo governatore. Un articolo al vetriolo: il giornalista Giuseppe Oddo, “Ci manca solo la Mafia e il patatrac è completo”.
Augusto Rollandin
Politica

“Rollandin è un dispensatore di favori”, “la Valle d’Aosta sembra un pezzo di sud incuneato tra le Alpi” e ancora “ci manca solo la Mafia e il patatrac è completo”. Sono solo alcune delle cartucce sparate in un articolo al vetriolo sul Sole 24 Ore di oggi, mercoledì 25 gennaio, dal giornalista Giuseppe Oddo.
“Monopoli e clienti dell’imperatore” è il titolo dell’articolo a pagina 25 dedicato alla Petit Patrie ma soprattutto al suo governatore, Augusto Rollandin.
Le quattro colonne dedicate al presidente della Giunta descrivono la storia politica dell’”Imperatore” e le sue abitudini anche attraverso la voce dei suoi antagonistici politici.

Come Roberto Louvin che sottolinea come “Rollandin sta stravolgendo i meccanismi di mercato facendo prosperare professionisti, consulenti, realtà imprenditoriali e attività gradite o non ostili al palazzo…ha assunto – dice Louvin – centinaia di persone senza concorso”.
O ancora Stefano Ferrero, del Movimento Cinque Stelle che definisce Rollandin “un piccolo Berlusconi: oltre che presidente della regione è prefetto, comandante dei vigili del fuoco, nomina i responsabili delle società controllate, il direttore generale dell’Ausl, decide sui trasferimenti dei dipendenti, funzione che la giunta ha avocato a sé. O sei allineato o sei emarginato”.

Il giornalista del Sole 24 Ore descrive poi la Regione e i suoi “affari” e anche qui non va tanto per il sottile: “la Regione inoltre detiene il monopolio dei servizi informatici, una partecipazione nelle due autostrade della Valle, le più care d’Italia, un’altra nella società di raccolta dei rifiuti e possiede il Casinò di Saint Vincent. La Spa che gestisce la casa da gioco e il grand hotel Billia è la più oliata macchina clientelare della Regione. Ha chiuso il 2010 con 3,7 milioni di utile netto su un giro d’affari di 100 milioni, ma 60 sono stati spesi per pagare i dipendenti: un migliaio, per la maggior parte raccomandati”.

A far eco al giornalista è Raimondo Donzel del Pd “La Regione è il centro motore di ogni iniziativa economica. Il rischio è che la politica invada tutti gli spazi; che lo sviluppo si trasformi in affarismo politico. L’attività più diffusa continua ad essere l’edilizia, che rappresenta l’8% del Pil regionale, una quota più alta della media nazionale”.

Non mancano poi accenni alla ferrovia, al trenino Aosta-Pila, al nuovo campus universitario, all’ospedale e ai suoi Posteggi a peso d’oro" o ancora al pirogassificatore.

 

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