Allargamento della maggioranza al Pdl, si fanno sentire le voci di dissenso

Il presidente Uv si aspettava che l’incontro più difficile sarebbe stato quello con i rappresentanti dell’Alta Valle ma il primo incontro ad Arvier è andato via liscio. Lo stesso non si può dire per l’ultimo incontro, quello con la Monte Emilius e Aosta.
Claudio Brédy
Politica

Quando si dice “dulcis in fundo”. Il presidente dell’Uv si aspettava che l’incontro più difficile sarebbe stato quello con i rappresentanti dell’Alta Valle, ma il primo incontro con la base, ad Arvier, è andato via liscio come l’olio. Lo stesso non si può dire per l’ultimo incontro, quello con le sezioni del Monte Emilius e di Aosta. Dalla base è emerso, forte, un dissenso e al “no” di un ex presidente, Luciano Caveri, se ne è aggiunto un altro, quello dell’ex presidente Dino Viérin. Al centro della discussione l’allargamento della maggioranza al Pdl.

Dino Viérin: “Perché il Pdl difende la sovranità popolare a Roma e non ad Aosta?”
Chiaro il discorso di Vierin: “Nel 2008 ci siamo presentati agli elettori con un programma e una coalizione, la maggioranza e il governo hanno lavorato bene e non si capisce perché si debba cambiare”. Ma c’è un’altra cosa che Viérin non capisce, ed il comportamento schizofrenico del Pdl: “A Roma continuano a dire che non bisogna sovvertire la sovranità popolare, che la sovranità popolare non si tocca, se no si torna tutti alle urne. Qui questo discorso non vale, per il Pdl qui la sovranità popolare non conta? Onestamente non capisco”. E poi arriva la stoccata al Pdl: Berlusconi ormai ha perso credibilità e lo spettacolo che danno a livello nazionale è desolante e non lo dico io, lo dicono anche i moniti di Napolitano. Di fronte a questo spettacolo desolante è opportuno allearsi con Berlusconi?”.

Claudio Bredy: “Che fine hanno fatto i valori dell’Union?”
Sulla stessa linea di pensiero Claudio Bredy, ex sindaco di Gignod ed ex vicepresidente dell’Uv. “Mi chiedo quale sia il vantaggio di quest’alleanza? Il Pdl che fino a poco fa ci ha attaccato anche molto duramente. Oggi vogliono venire con noi, e addirittura non chiedono niente in cambio, ma io, in politica, non ho mai visto nessuno fare beneficenza”, per poi incalzare: “Che fine fanno i principi e i valori del Mouvement alleandosi con un partito che è espressione di un governo che travalica le istituzioni per salvare il suo padrone. Il Pdl ha una concezione della politica agli antipodi rispetto alla nostra”.

Rollandin e Perron: “Con l’alleanza il nostro programma non cambia. Non ci sono aspetti negativi”
Non si sono fatte attendere le risposte dal vertice, particolarmente avvelenato Ego Perron che, rivolgendosi a Bredy dice: “Meno male che, anche in passato, non abbiamo sempre seguito i tuoi consigli guidati dai valori, altrimenti oggi non avremmo 17 consiglieri regionali”. Il riferimento è al 2007, quando Bredy era vicepresidente del partito e, assieme all’allora presidente, Guido Cesal, si oppose alla candidatura di Rollandin. Secondo Rollandin e Perron dall’accordo “L’Uv non ha nulla da perdere, il nostro programma non cambia. C’è un partito che ci dice che se vogliamo ci aiutano, non capisco cosa c’entrino i valori”

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte