Assolti i tre dipendenti del Casinò accusati di riciclaggio

Il gup di Palermo, al termine del processo che si è svolto con rito abbreviato, ha assolto con formula piena Leo Duroux, che era il capo dell'Ufficio fidi, Renato Pan, ex cassiere ora in pensione, e il funzionario della casa da gioco Walter Romeo.
Casino di Saint Vincent
Cronaca

Sono stati assolti ''perché il fatto non sussiste'' i tre dipendenti della casa da gioco di Saint-Vincent, accusati di riciclaggio.

Questa mattina, venerdì 3 luglio, il gup di Palermo, al termine del processo che si è svolto con rito abbreviato, ha assolto con formula piena Leo Duroux, di 59 anni di Saint-Vincent, che era il capo dell'Ufficio fidi, Renato Pan, di 68 anni di Aosta, ex cassiere ora in pensione, e il funzionario della casa da gioco Walter Romeo, di 51 anni di Aosta.

Secondo l'accusa, Walter Romeo avrebbe procurato a Nicola Mandalà un fido da 100 mila euro, superiore, dunque, a quanto consentito dalle regole della stessa casa da gioco. Sempre secondo l'accusa, Duroux avrebbe agevolato la sostituzione degli assegni ad alcuni boss. Accuse tutte cadute.

Secondo la procura di Palermo i boss mafiosi utilizzavano la casa da gioco valdostana per riciclare i soldi sporchi. La tecnica era semplice: arrivavano al Casinò con una buona disponibilità economica, ovviamente si trattava di denaro proveniente da attività illecite, poi i soldi venivano cambiati in fiches. A quel punto, qualche piccola puntata ai tavoli, e le fiches venivano nuovamente cambiate alle casse del Casinò. Spesso non giocavano nemmeno. Secondo gli inquirenti, dal 2001 al 2005, ammontano a decine di milioni i soldi sporchi entrati al Casinò e ripuliti con questo semplice giochetto. Nel corso delle indagini, nell'ottobre del 2007, finirono in manette tredici persone, tra di loro anche Michele Maiorana, uno dei maggiore procacciatori di clienti del Casinò. Tra i clienti portati da Maiorana, svariati boss mafiosi tra cui Nicola Mandalà, l'uomo che accompagnò Bernardo Provenzano a operarsi in Francia.

Per gli altri imputati, che avevano scelto il rito ordinario, il tribunale di Palermo ha rinviato gli atti alla procura di Aosta per competenza territoriale. Ora, il fascicolo e' sulla scrivania del pm Pasquale Longarini.

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