La Corte dei Conti della Valle d’Aosta ha condannato a un risarcimento di 400 mila euro gli ex presidenti della Regione Dino Viérin e Carlo Perrin. Viérin è stato condannato a 100 mila euro, mentre Perrin a 300 mila euro. I due sono stati condannati in merito al ripianamento della Centrale del Latte di Aosta. La procura regionale aveva chiesto un risarcimento di tre milioni di euro.
I fatti risalgono a quando Perrin era assessore regionale all’Agricoltura e Viérin presidente della Giunta. I fatti contestati riguardano la gestione della Centrale del Latte negli anni 1999-2001. Secondo la magistratura contabile, Viérin e Perrin non avrebbero fatto nulla per evitare le perdite enormi che stava subendo la Centrale del Latte.
“E' una questione complessa – ha commentato l'avvocato Ernesto Pastorelli, difensore assieme al collega Carlo Emanuele Gallo di Carlo Perrin – e credo che se al loro posto ci fossero stati altri non sarebbe cambiato nulla. Hanno solo proseguito la politica economica che la Regione portava avanti da molti anni riguardo alla Centrale del latte. Hanno cercato di salvare il prodotto lattiero-caseario ma anche il bilancio, e quando hanno visto che non c'era più nulla da fare hanno venduto alle migliori condizioni".
Durante l’udienza del 12 dicembre scorso, gli avvocati dei due imputati avevano spiegato “come di due politici avessero portato aventi scelte politiche trentennali, facendo gli interessi della Centrale e quindi dei suoi azionisti. Gli aiuti economici, partiti fin da subito, servivano proprio per cercare di valorizzare il prodotto latte valdostano, la sua diffusione e la sua alta qualità”.
Tesi duramente respinta dal procuratore Maurizio Mirabella che aveva sottolineato come la Centrale del latte “non fosse una società che erogava servizi pubblici, ma una azienda che esercitava un’attività imprenditoriale e per cui doveva chiudere in attivo il suo bilancio”. Per il procuratore contabile, Viérin e Perrin erano a conoscenza della situazione contabile della Centrale ma non avrebbero fatto nulla per cercare di risanare il bilancio.
I difensori di Perrin e Viérin hanno già preannunciato ricorso in appello.