Engineering.IT: lettera aperta dei lavoratori

La società attiva nel settore dell'ICT ha annunciato 236 licenziamenti, 52 dei quali nella sede di Pont-Saint-Martin. I lavoratori: 'Non vediamo prospettive per i dipendenti, non solo per i candidati al licenziamento, ma anche per quelli che rimarranno'.
La protesta di fronte ai cancelli dell'azienda
Economia

Il 2 ottobre 2008 Engineering.IT annuncia alle OOSS di aver aperto una Procedura di Licenziamento per riduzione di personale con conseguente collocazione in mobilità di 236 lavoratori (10% dei dipendenti).
Nelle settimane successive si svolgono assemblee sindacali, scioperi e manifestazioni in tutte le sedi. Gli incontri di procedura fra Azienda e OOSS del 10-ott, 22-ott, 5-nov non portano ad un accordo. Finora la direzione ha escluso alternative ai licenziamenti, come cassa integrazione, lavoro a rotazione, contratti di solidarietà, che altre società hanno richiesto ed utilizzato in caso di necessità. Si osserva inoltre che non siamo in presenza di una vera e propria crisi. Certo il mercato è difficile ma per ora il lavoro non manca. Anzi si continua ad assumere (più di 120 nuovi assunti nel 2008) e si ingaggiano consulenti esterni (oggi sono più di 435).
In questi giorni abbiamo tutti riflettuto, confrontato e condiviso idee ed opinioni durante le assemblee, le manifestazioni, su Internet. Siamo in una situazione gravissima, per certi aspetti paradossale, e sentiamo di non poter tacere.
La Direzione considera i licenziamenti indispensabili per “garantire ad Engineering.IT un futuro di stabilità e sviluppo”. “L’intervento si inquadra in un più ampio progetto di riorganizzazione di Engineering.IT il quale, come dimostra la storia del Gruppo, siamo certi garantirà all’Azienda un nuovo ciclo di sviluppo.”
dalla Comunicazione della Direzione Generale ai Dipendenti del 3 ottobre 2008

La nostra visione
Noi non vediamo prospettive di sviluppo per i dipendenti, non solo per i 236 candidati al licenziamento di questi giorni, ma anche per quelli che rimarranno. Le competenze tecniche invecchiano più rapidamente degli uomini e non si parla di riqualificazione delle risorse come priorità aziendale. Inoltre la manodopera a basso costo è sempre più abbondante e la tentazione di approfittarne colpisce tutti. Uno scenario ideale per i top-manager di oggi è quello di avere pochi dipendenti e tanti consulenti esterni da chiamare solo quando serve. I licenziamenti collettivi potrebbero essere lo strumento per arrivare a questo modello di azienda. Sentiamo parlare di licenziamenti come una normale procedura, tecnica e legale, per mantenere la redditività pianificata, come se non si trattasse di persone che resteranno senza lavoro, con le relative famiglie a carico. Negli ultimi giorni molti economisti stanno richiamando tutti alla responsabilità e non solo per motivi etici ma anche economici e di sviluppo sostenibile.
Fin dove si potrà trarre profitto economico da una società sempre più povera? Con questa lettera aperta vorremmo chiedere a ciascuno, per quanto gli compete e specialmente se ha ruoli di responsabilità, di mettere al centro delle proprie valutazioni e decisioni le PERSONE, vero capitale dell’azienda come della società e motore dell’economia, sia nel produrre sia nel consumare.

Investiamo non liquidiamo

Per le aziende di servizi, come la nostra, la professionalità e l’aziendalità sono fondamentali. Il modo migliore per motivare ed incentivare le persone è quello di farle sentire parte dell’azienda e della sua crescita, non “liquidabili” o perfettamente “sostituibili” con risorse meno costose in qualsiasi momento.
E chi pensa che la paura spinga l’uomo a dare il meglio di sé, non conosce affatto la natura umana. Se lo scenario non cambia, quelli di noi che resteranno, con quale spirito potranno svolgere il proprio lavoro in futuro?

Ufficialmente condividiamo!

Capitale umano come asset industriale
Anche nel 2007, in una fase di generale contrazione per molte aziende IT, i dipendenti di Engineering crescono: a fine 2007 le risorse del gruppo sono circa 4.000, con un incremento su base annua di oltre il 6,3%. Dal 1 gennaio 2008, grazie alle recenti acquisizioni di Engineering.it (ex Atos Origin Italia) e di Xaltia, il Gruppo conta su oltre 6.000 professionisti.
Il ruolo propulsore di Engineering nella creazione di nuovi posti di lavoro in Italia è stato riconosciuto dalla prestigiosa rivista internazionale Business Week, che nel 2005 le ha assegnato il 37° posto in Europa per capacità di crescita.
dal sito www.eng.it: Home››Chi siamo››Il Personale

Oggi Engineering ha l’occasione per dimostrarsi davvero “grande” e capace di investire per il futuro. Ci auguriamo che sia all’altezza della sfida, come abbiamo sperato quando siamo entrati a farne parte.

I dipendenti di Engineering.IT

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