Riciclaggio di denaro sporco al Casinò: i pm chiedono due condanne e un’assoluzione

Secondo la procura di Palermo alcuni boss mafisosi utilizzavano la casa da gioco valdostana per riciclare i soldi sporchi. Chiesta l'assoluzione per Renato Pan, 10 mesi per Leo Duroux e 4 anni per Walter Romeo.
Casinò di Saint Vincent
Cronaca

Erano accusati di aver favorito il riciclaggio dei soldi di alcuni boss mafisiosi presso il casinò di Saint-Vincent. Ieri, venerdì 20 giugno, il pubblico ministero di Palermo Maurizio De Lucia e il collega Ambrogio Cartosio, hanno chiesto l’assoluzione per Renato Pan, 68 anni di Aosta, ex cassiere ora in pensione, mentre hanno chiesto quattro anni per Walter Romeo, 51 anni di Aosta, responsabile dell’ufficio marketing della casa da gioco e dieci mesi per Leo Duroux, 59 anni di Saint-Vincent, responsabile dell’ufficio fidi del Casinò. Il processo si sta svolgendo con rito abbreviato. A ottobre la parola spetterà alle difese, poi la sentenza.

Secondo l’accusa, Walter Romeo avrebbe procurato a Nicola Mandalà un fido da 100 mila euro, superiore, dunque, a quanto consentito dalle regole della stessa casa da gioco. Sempre secondo l’accusa, Duroux avrebbe agevolato la sostituzione degli assegni ad alcuni boss.
Secondo la procura di Palermo i boss mafiosi utilizzavano la casa da gioco valdostana per riciclare i soldi sporchi.

La tecnica era semplice. Arrivavano al Casinò con una buona disponibilità economica, ovviamente si trattava di denaro proveniente da attività illecite, poi i soldi venivano cambiati in fiches. A quel punto, qualche piccola puntata ai tavoli, e le fiches venivano nuovamente cambiate alle casse del Casinò. Spesso non giocavano nemmeno. Secondo gli inquirenti, dal 2001 al 2005, sono stati decine di milioni i soldi sporchi entrati al Casinò e ripuliti con questo semplice giochetto. Nel corso delle indagini, nell’ottobre dello scorso anno, finirono in manette tredici persone, tra di loro anche Michele Maiorana, uno dei maggiore procacciatori di clienti del Casinò. Tra i clienti portati da Maiorana, svariati boss mafiosi tra cui Nicola Mandalà, l’uomo cha accompagnò Bernardo Provenzano a operarsi in Francia. Il processo è poi stato aggiornato a ottobre.

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