Per qualche “dollaro” in più: è lite in maggioranza per le tre poltrone rimaste

Oggetto dell'ultimo contendere la Presidenza della Commissione speciale per la riforma dello Statuto da 510 euro mensili che si aggiunge alla vicepresidenza del Consiglio e alla Presidenza della I Commissione.
Politica

La maggioranza regionale cresce e di pari passo lo fanno gli appetiti per le poche poltrone rimaste. Oggetto dell’ultimo contendere la Commissione speciale per la riforma dello Statuto, chiesta da una risoluzione iscritta ieri in via di urgenza dai capigruppo di maggioranza. La poltrona della presidenza  – 510 euro netti mensili –  è andata ad incrociarsi con gli altri due scranni liberi o in procinto di liberarsi: la vicepresidenza del Consiglio regionale e la Presidenza della I Commissione consiliare. Dopo ore di discussione fuori e dentro l’aula del Consiglio, veti incrociati fra i 27 consiglieri di maggioranza, l’unica elezione arrivata ieri è stata quella del capogruppo Uv Joel Farcoz alla vicepresidenza del Consiglio regionale.

"L’accordo che era stato preso nella capigruppo – spiega Albert Chatrian di Alpe – era di fare subito i nomi e eleggere subito la Commissione". Dall’opposizione sono arrivati quindi i nomi di Alberto Bertin e di Elso Gerandin mentre Uvp, Stella Alpina, Pd e Uv durante una lunga sospensione dei lavori si scannavano per trovare una quadra sulla Presidenza. Il nome di Claudio Restano, indicato dal Presidente della Regione, non ha trovato d’accordo Uvp che sul tema delle riforme vuole mettere una bandierina, anche attraverso la conquista della presidenza della I Commissione consiliare, poltrona promessa a Stella Alpina con Stefano Borrello. Contro il nome di Restano si è scagliata però anche una parte dell’Uv. Fuori dai giochi il Pd che con una nota precisa "di aver indicato nella persona del Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz il proprio rappresentante in seno alla Commissione speciale, ma di non avere mai avanzato pretese relativamente alla Presidenza". 

L’elezione della Commissione "urgente" è così slittata alla metà di settembre.

"Quanto successo è penoso, prima dicono che è urgente nominare la Commissione per permetterle di lavorare subito e poi non trovano la quadra sulle poltrone per questioni di soldi e veti" aggiunge Chatrian "Stiamo finalmente capendo cos’è il nuovo progetto politico".

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